TERNI – Il cinema e la televisione hanno sempre regalato agli spettatori grandi antagonisti, dai più semplici e stereotipati ai più complessi e folli. La scorsa settimana, giovedì 8 ottobre, sono andate in onda in prima serata su Rai 1 le ultime due puntate della seconda stagione di Nero a metà.
Protagonista degli episodi una resa dei conti con la mente dietro all’indagine lunga l’intera stagione: Leonardo Sfera, interpretato dall’attore ternano Riccardo Leonelli. Il personaggio che dopo fugaci apparizioni arriva finalmente in scena sembra semplice grazie alla bravura e alla capacità di Riccardo Leonelli, tuttavia le apparenze ingannano, è molto più complesso. Per evitare gli odiati spoiler quello che si può dire è che ricorda molto due grandi personaggi americani: il serial killer del thriller Seven e il Joker di The Killing Joke.
Perché questi due paragoni? Perché ci si trova difronte ad un personaggio ben realizzato, un uomo semplice vittima di “una brutta giornata” (o per meglio dire 25 anni di carcere) e di un’ingiustizia, che trama vendetta per quello che gli è successo distaccandosi e allo stesso tempo rimanendo ancorato alla realtà. Leonardo Sfera inoltre come i due personaggi a marchio USA sviluppa una relazione malata nei confronti della sua “nemesi”, tentando in ogni modo di far diventare questo personaggio dei buoni come lui sacrificandosi (facendosi uccidere da quest’ultimo).
Un personaggio di cui l’interpretazione dell’attore ternano fa emergere tutti i tratti descritti sopra, cinico, freddo, calcolatore e con un distorto senso di divertimento quando tenta di far impazzire il suo opposto. Riccardo Leonelli è riuscito a regalare ai telespettatori italiani un personaggio degno delle gradi produzioni estere, di cui malgrado si riconosca il ruolo di antagonista non si può non entrare in empatia con la sua logica e il suo stile.