SPOLETO – A chiudere la nostra carrellata sul programma 2Mondi 2021, la sezione dedicata a Dante e al digital stage.
IL SETTECENTENARIO DI DANTE
Il 2021 non è solo l’anniversario di Stravinskij e Monique Veaute dedica un articolato il secondo focus al sommo poeta italiano, Dante Alighieri. Anche in questo caso l’apporto della musica è fondamentale, allora interviene, il 9 luglio a mezzogiorno, l’Ensamble Micrologus (nella foto) con La Musica di Dante, una serie di brani del XIII secolo, ovvero la musica effettivamente ascoltata dal poeta medievale.
Il rapporto tra Dante e la musica sarà anche oggetto del Convegno di studi I Vapori del Cuore organizzato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la curatela del musicologo prof. Agostino Ziino. Il convegno avrà luogo presso il Museo Diocesano immediatamente dopo la performance dei Micrologus, permettendo al pubblico di ricostruire un contesto teorico rispetto alla musica ascoltata poco prima.
Spazio anche alla messa in scena di Piero Maccarinelli del capolavoro dantesco con Divina Commedia: la prima giornata. L’operazione il registica sta nel ricostruire la prima giornata del viaggio dantesco individuabile dal I al VII canto. Luca Lazzareschi vestirà i panni del sommo poeta, mentre Massimo De Francovich del duca Virgilio e Manuela Mandracchia interpreterà l’amata Beatrice.
Dante invade anche il digital stage con l’opera-film Inferno musicata da Lucia Ronchetti e messa su pellicola da Kay Voges e Marcus Lobbes. La creazione, pensata per la messa in scena teatrale, sopravvive nella dimensione filmica attraverso la musica di Ronchetti, materiali d’archivio con filmati di cantanti e attori e, infine, pezzi del film di Inferno del 1911 di Bertolini, Padovan e De Liguoro.
DIGITAL STAGE
Altra novità targata Monique Veaute è il Digital Stage. Sulla scorta dei recenti mesi, dove le compagnie e gli artisti hanno cercato di continuare la loro attività anche da remoto, il Festival di Spoleto organizza un palco digitale in cui una serie di eventi e contenuti culturali saranno visibili al pubblico che non raggiungerà materialmente Spoleto. Ad occupare la superficie dell’etere non saranno, naturalmente, spettacoli teatrali filmati, ma prodotti multimediali appositamente pensati per la ripresa video.
Tra le creazioni più importanti figura senz’altro l’opera-film di Romeo Castellucci Jean d’Arc au Bucher di Arthur Honegger con la direzione di Kazushi Ono.
Sulla scorta del focus a cinquant’anni dalla morte di Stravinskij, il suo capolavoro, Sacro della primavera, appare in due vesti differenti del digital stage. Da una parte con Dancing at Dusk un film di Florian Heinzen-Ziob sulla rimessa in scena della coreografia di Pina Bausch del 1975 bloccata a causa della pandemia. Dall’altra con la nuova messa in scena, Sacre, dell’ensamble australiano Circa diretto da Yaron Lifschitz che cura anche l’adattamento cinematografico annunciato per il digital stage.
Il regista e autore canadese Robert Lapage sarà presente con il film Les Sept Branches de la Rivière Ota, una riflessione sulla guarigione e sul desiderio di sopravvivenza che parte dalla bomba su Hiroshima e ripercorre le piaghe del secolo precedente.
Oltre agli eventi organizzati per il digital stage, la partenrship con la RAI garantirà la trasmissione di alcuni degli eventi del Festival sui canali del servizio pubblico.
In conclusione il primo programma di Monique Veaute si presenta come una sfida ambiziosa, soprattutto per il periodo che ci trasciniamo da un anno, con un contagio che ha saputo mettere a dura prova l’estro e la hybris (positiva perché di tracotanza culturale) di molti organizzatori e direttori artistici. Pertanto i migliori auguri perché questo suo primo Festival possa essere l’occasione per farci rivedere le stelle.