FERENTILLO – Tutti coloro che parteciperanno alla XXIX edizione di “Le Rocche raccontano”, che prenderanno il via giovedì 29 agosto per concludersi domenica 1 settembre, oltre alle tante particolarità e bellezze di tutti i 14 quadri viventi, quest’anno, potranno ammirare esternamente, in tutta la sua singolarità, uno degli angoli più belli e storici di Precetto, ossia l’area della Chiesa del Gonfalone scelta come location per il quadro del rogo della strega.
Ammirare con una apposita illuminazione l’ esterno del monumento religioso è veramente qualcosa che lascia con il fiato sospeso. I lavori di sistemazione della chiesa della Misericordia o del Gonfalone al borgo di Precetto sono terminati da tempo. L’ edificio che da diversi anni gravava in precario stato, oggi ritorna a nuova vita grazie ai fondi messi a disposizione dalla Curia di Spoleto. Nella chiesa e’ venerata Santa Eurosia protettrice delle messi, oltre alla presenza di alcune tele di scuola Marattesca. Tra le opere d’ arte, la più preziosa è la tela della Madonna del Gonfalone (nella foto).
Il dipinto raffigura la Madonna ritta che raccoglie sotto il manto gli uomini e le donne in atteggiamento di preghiera e supplica. Il dipinto è una probabile opera di Lattanzio di Nicolò Liberatore detto l’Alunno del primo cinquecento (A. Fabbi). La tela e’ incastonata in una mostra lignea di macchina processionale, dorata e intarsiata con volute, festoni con racemi e putti. E’ posta al centro della parete sopra l’altare maggiore. Il dipinto per analogie stilistiche ad altre opere coeve è stato attribuito al Lattanzio per l’espressività dei volti dei soggetti figurati, così come la Vergine, di chiara interpretazione umbra di fine quattrocento, dai volti scuri e austeri. I Confratelli in preghiera mostrano acconciature e vestiti dell’ epoca assai rielaborati e curati. La Vergine, porge le braccia aperte sotto il manto, indossa un vestito stretto ai fianchi di colore chiaro, mentre, il manto scuro le scende dai piedi alla testa, ripreso e allacciato da una spilla sul petto. Sullo sfondo un paesaggio umbro con montagne, colline e alberi, forse anche un lago . L’ edificio che sviluppa la sua planimetria in altezza, posto lungo la vecchia strada che costeggia il fiume Nera. La chiesa, del XVII secolo fu beneficiata, ampliata dal Cardinale conte di Ferentillo Odoardo Cybo, Patriarca di Costantinopoli con la Confraternita del Padri Dottrinari.
E da qui in queste serate si potrà rivivere la saga dei nobili Cybo, che uscendo dal palazzo dei principi di Umbriano, assisteranno, insieme al pubblico allo spettacolare rogo della strega.