PERUGIA – Come vi avevamo anticipato, sabato sera all’Urban Franco 126 ha portato sul palco “Stanza singola”, il suo primo album da solista.
Oggi per voi un piccolo approfondimento del tutto soggettivo su quanto è stato offerto al pubblico di Perugia dal cantante/rapper romano. Vogliamo raccontarvi la piacevolezza di una serata passata a dondolare, cantare e ridere tra volti sorridenti, ispirati e appassionati. Sì perché il pubblico di Franco 126 , nel bel mezzo della pista da ballo del noto club perugino, era scalpitante ed euforico, armato di birra e smartphone era pronto sull’attenti ad immortalare ogni istante del concerto, sin dalla sua prima nota.
L’impaziente auditorio tuttavia prima di poter cantare le rime di “Stanza Singola”, ha dovuto attendere alcuni istanti, istanti presi e affidati a una giovane promessa del rap tutta umbra, Filippo Comparozzi in arte Bibo, giovane di Assisi che a Torino è riuscito a pubblicare “Cuore nero mixtape” suo primo progetto. Sul palco dell’Urban, la sua densa scrittura energica dal sapore forte e diretto ha coinvolto tutto il pubblico accendendolo, sapendo creare la giusta atmosfera alla serata.
Dopo, Bibo si sono poi concluse le attese ed è stato il momento di Franco 126 o “Franchino”, come lo chiamano i suoi fan più accaniti. Un nomignolo che ben si adatta al cantante romano, che si deve forse, per l’immediatezza della sua lirica quasi colloquiale o più semplicemente, per il suo aspetto minuto da ragazzo comune. Un’immagine comunque, empatica e d’effetto sulla folla, in considerazione del fatto che Franco dà proprio l’impressione di essere arrivato un per caso sul palco, magari spinto dai suoi amici dietro le quinte, come se fosse anche lui all’Urban per divertirsi.
Per tutta la durata dell’evento, i brani che scorrono dalla sua voce, sono un susseguirsi di toni allegri e scanzonati e di tenui e malinconiche riflessioni. L’atmosfera intima e quotidiana che si percepisce ascoltando il suo album, tra le note stonate del pubblico che a squarciagola canta ogni singola strofa, forse all’ascolto si perde, ma si ritrova immediatamente nei loro volti, perché subito chiaro è il significato che quei versi hanno per ciascuno di loro.
“Brioschi”, “San Siro”, “Nuvole di Drago”, “Parole Crociate”, “Frigobar” e “Stanza singola” tra tutte i brani che hanno fatto risuonare l’intero club perugino.
Il ritmo dosato e melodico di ogni singolo pezzo, tra chitarre, batteria e qualche effetto d’elettronica, è stato magistralmente riprodotto sul palco dalla band di Franco 126 che ha voluto regalare ai fan più affezionati anche qualche brano di vecchia data. Tra la folla, infatti, al ritmo di “Noccioline”, dal vecchio album “Polaroid”, era impossibile non ballare.
Una “Stanza singola” che si riempie quindi.
L’atmosfera intimista, cantautorale ed emozionale che ha fatto il successo di Franco 126, ai live si amplifica, viene esaltata, perché ogni verso scritto dall’esperienza e dal vissuto prende forma e risuona nella voce e alle orecchie di chi ascoltando, fa della sua musica valvola di sfogo e passione, cantando a squarciagola, ballando teneramente o librando le mani in aria.