Le Fonti Battesimali dei Maestri Lombardi nelle chiese dello status Cybeo: le più singolari sono a Precetto e Matterella

FERENTILLO – Se alla chiesa di  Santo Stefano abbiamo il fonte battesimale in pietra (nella foto di copertina) con tanto di stemma del Principe Alberico Cybo Malaspina AL. C. e il motto QUI BIBIT EX AQUAM DEDERO NON SITIET IN AETERNUM 1557, fusto ad anfora e coperchio con in rilievo i simboli degli Evangelisti,
alla Collegiata di Santa Maria a Matterella abbiamo il fonte battesimale in pietra bianca realizzato dai “Lapidici Lombardi” che in questa chiesa ebbero tanto a che fare.
Se il fonte cybeo di Precetto porta incisa la data 1557, questo a Matterella e del 1498 e il motto reca: QUI CREDITERIT ET BAPTIZZATUS FUERIT SALUS ERIT QUI VERO NON CREDITERIT CONDEMNABITUR  A.D. M.49.VIII. Sul timpano triangolare una piccola raffigurazione del battesimo del Cristo nel Giordano da parte del Battista, questo è un fonte battesimale di ascendenza pagana realizzato dai lapidici lombardi. (Lapidici e Muratori, cosiddetti Maestri Lombardi, una Corporazione attivissima in Umbria e Valnerina. Ebbero l’ altare privilegiato in questa chiesa lungo la navata di sinistra di chi entra. Realizzarono alla fine del XV secolo non solo il fonte, ma anche le paraste, i clivi e le trabeazioni oltre alle decorazioni in pietra nelle due navate laterali (nel pilastro del loro altare si legge:  MDXXXII. D XXI M.VLII SAC. FVN). Le decorazioni in rilievo del Fonte, richiamano lo stile dei sacelli nelle Domus romane dove si ritenevano i “Lari”. Prevale il bianco del marmo, una caratteristica inusuale in questo territorio; inoltre i maestri lombardi, realizzarono la cella campanaria del campanile e l’ abside esterno.  Altro fonte battesimale interessante e quello situato nella controfacciata della chiesa di San Giovanni Evangelista a Castellonalto.
Il Fonte, incastonato sul muro, è stato realizzato in pietra grigia e reca il seguente motto con la data: EFFVNDAM SVP AQVA MVNDA ET MVNDAMINI AB OMNIVS INQUINAMENTIS VESIRIS  e la data MDCIII. Altro fonte battesimale interessante, in pietra, è alla chiesa di San Biagio presso la frazione di San Mamiliano; il motto reca: QUI BIBIT EX AQVA NON SITIET UN QVAM. Che dire del fonte battesimale nella chiesa di Santa Caterina a Sambucheto; si può scorgere dietro la porta d’ingresso. Esso è realizzato in pietra bianca, fusto ad anfora, con vasca esagonale, segue vicino, in una nicchia, un piccolo affresco recante il battesimo di Gesù nel giordano da parte del Battista. Probabilmente,  questa nicchia affrescata, era il primitivo fonte, infatti, e provvisto, all’interno di un piccolo ripiano per poggiare gli oli sacri. Anche alla chiesa di San Lorenzo preso la frazione di Terria e presente una Fonte Battesimale nella controfacciata. Sopra di esso  sul muro e raffigurato Il Battista che battezza Gesù nel Giordano e la data 1649. Anche alla frazione di Gabbio nella chiesa di San Vincenzo Martire, il fonte battesimale, di recente recuperato mostra una struttura in pietra con copertura in legno. Concludiamo con la chiesa di Monterivoso. Qui, a Sant’ Antonio Abate, il fonte Battesimale del XVI secolo è situato all’ ingresso dell’edificio, sotto la cantoria dell’organo. Tesori di inestimabile valore, non tanto di preziosità commerciale, ma soprattutto di fede e spiritualità. Qui sono diventati cristiani e figli di Dio migliaia e migliaia di cittadini ferentillesi e non. Consultare gli antichi registri battesimali delle rispettive chiese, alcuni conservati nell’ archivio Arcivescovile di Spoleto oppure negli archivi di stato fanno emergere notizie interessanti sulla genesi  demografica del territorio. Molti cognomi esistenti nelle varie epoche alcuni essi si sono trasformati (Rosato di Lucido in Lucidi e Rosati; Conexani in Annesanti, Di Biagio in Biagi, Florentelli in Fiorelli ….); altri sono rimasti integri (Giacobini, Erculei, Silvani, Loreni, Romanelli, Caromani, Bottafoco,  Massarini, Ferentilli, Paletti, Pacetti, Mancinelli ecc).
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.