PERUGIA – “L’Umbria, la terra di Francesco d’Assisi e di Aldo Capitini, è terra di pace, di accoglienza e di fratellanza. Questi sono i suoi valori, questa è la sua antica tradizione, che la rendono una eccellenza nella storia civile del nostro Paese. Riconfermando la sua vocazione di terra aperta alle culture internazionali e alla multiculturalità, ha accolto con generosità di partecipare al progetto sulla disabilità mentale e salute mentale, per cui oggi siamo qui convenuti”. Esordisce così Giampaolo Marras, presidente dell’associazione Amici Adisu durante la tavola rotonda aperta alla cittadinanza sul “Protocollo delle buone prassi” che si è svolta sabato scorso presso la Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni. “Il protocollo – prosegue il presidente – è un atto pubblico che stabilisce l’obbligatorietà dell’azione delle Istituzioni, al fine di garantire l’attività sanitaria, socio sanitaria e socio assistenziale, nell’ambito di programmi terapeutico-riabilitativi a favore delle persone con problemi psichiatrici e/o delle famiglie. Il “Protocollo” è altresì un atto programmatico che fissa gli obiettivi specifici prioritari per la tutela della salute mentale”
L’incontro darà seguito nei prossimi mesi ad una “Convenzione di Cooperazione internazionale” al centro di una serie di incontri istituzionali in collaborazione con i paesi aderenti alla Lega Araba.
Tra numerosi progetti e iniziative, si è parlato anche di una nuova eccellenza nel campo della sanità mentale in Umbria: grazie alla collaborazione tra la Prefettura di Perugia, la Regione Umbria, le due Aziende Sanitarie Locali e l’Associazione Penelope, entrerà in funzione il geo-localizzatore delle persone malate di Alzheimer, che permetterà di individuare in tempi brevissimi coloro che si trovano nell’incapacità di ritrovare la strada del ritorno.
Il progetto è realizzato con il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, Università per Stranieri di Perugia, USL Umbria 1 e ADISU. Hanno partecipato la Delegazione ufficiale del Regno del Marocco, Arabia Saudita, Repubblica d’Egitto, Fondazione Hassan II° Rabat e dei Paesi Arabi.