CORCIANO – Bacio della Medusa sul palco in acustico il 9 febbraio al Teatro della Filarmonica di Corciano. Prima del concerto si sono esibiti alcuni allievi della Jester Music School, del chitarrista della band Simone “Il Poca” Matteucci.
Ed è proprio per questo che Diego Petrini ha suonato in maniera continuativa il piano, sostituendo il suo strumento “usuale”, la batteria, con il “Cajon” (una percussione dove il musicista era seduto al posto dello sgabello), con l’aggiunta di un piatto della batteria.
L’esibizione è scorsa via in maniera molto gradevole ed ho potuto notare come, non essendo la prima che li ascoltavo in questa veste, il gruppo si sia concentrato nell’affinare ulteriormente gli arrangiamenti in modo i brani proposti si differenzino rispetto alle versioni originali.
Si è iniziato con due pezzi, “Preludio: Il trapasso” e “Confessione” dal secondo album, sempre con una notevole drammaticità, per proseguire con l’estratto dal primo disco “Il vino”, più spostato verso sonorità acustiche anche originariamente.
Tutta la parte centrale è stata poi dedicata ai brani di “Seme”, il lavoro che due anni fa ha segnato una svolta nel repertorio della band, arrivando ad abbracciare sonorità forse più pop che in passato. Così nell’ordine sono state eseguite “La sonda”, quindi “5 ¼ … fuori dalla finestra il tempo è dispari”, forse il brano che preferisco, e poi a seguire “Animatronica” ed infine Sudamerica”.
Per finire ancora con due brani dal disco d’esordio, e precisamente “Il cantico” e “De luxuria, et de ludo et de taberna”.
E’ così passata quasi un’ora e mezza che tanto il vostro recensore quanto il folto pubblico presente ha gradito, perché anche in questa veste più intimista la band è sicuramente riuscita a farsi apprezzare.
Il ricavato della serata è stato devoluto al Fondo di solidarietà del comune di Corciano.
Foto Giovanni Morelli