L’altra medicina: a Narni dal 16 al 18 settembre il “Rave Meditation”

NARNI –  Narni dal 16 al 18 settembre ositerà la settima edizione di una iniziativa davvero particolare: il Festival delle Medicine non convenzionali e olistiche “Rave Meditation”. Lo scopo dichiarato è quello di diffondere “una visione del benessere totale dell’individuo creando punti di giunzione tra il mondo scientifico della medicina allopatica e la visione naturopatica, spirituale ed energetica delle medicine non convenzionali”. Patrocinato dal Comune di Narni, il Festival si terrà nel centro storico di Narni, alla Loggia degli Scolopi in piazza dei Priori .

“Nella giornata inaugurale – si legge nella nota stampa di presentazione –  venerdì 16 alle ore 12, si svolgerà la conferenza e la presentazione dell’evento alla presenza delle autorità, con degustazione di pèrodotti delle cantine umbre e dei caseifici. La giornata si concluderà con buffet e con spettacoli musicali. Le tre giornate si snoderanno intorno a conferenze, salotti letterari e filosofici, presentazione di libri, spettacoli teatrali, workshop e spazi esperienziali per adulti e bambini, mostre d’arte in cui si tratteranno e approfondiranno temi legati alle neuroscienze, pnei, metabolomica, nutrizione, ecologia, psicologia, mindfulness, pedagogia, arteterapia, musicoterapia, danzaterapia, giocoleria, pratica di discipline che rientrano nell’ambito della naturopatia, meditazione, yoga, arti marziali, tecniche energetiche, channeling, cristalloterapiaù e fitoterapia.

Tensegrita’- Ogni anno viene proposto un tema principale intorno al quale verteranno tutte le iniziative presentate. Quest’anno, dopo Sonos, Egoic e gli altri argomenti trattati, Rave Meditation focalizza l’attenzione sulla tensegrita’, termine coniato dall’ingegnere americano Richard Buckminster Fuller, inventore delle cupole geodetiche, che indica una proprietà attribuita agli oggetti ma anche umana. Basti pensare – conclude la nota stampa – all’ apparato muscolo scheletrico, psicologica e spirituale di trazione e compressione, in modo combinato tale da fornire stabilità e resistenza. Il termine tensegrità è stato usato in molteplici circostanze, in campo antropomorfico lo scrittore Carlos Castaneda parla di tensegrita’ rituale, la risultante di due forze apparentemente contrarie come l’autocontrollo e l’abbandono che, se adeguatamente gestite, diventano un efficace strumento per attenuare quel costante dialogo interiore che può generare stress e allontanare dal vivere il momento presente”.

Redazione Vivo Umbria: