Oggi ci occupiamo di un progetto, di un’dea editoriale originale, davvero particolare, partendo dal libro “La colomba sul pino e la vecchia sotto il fico” scritto da Ferruccio Parazzoli autore di numerosi romanzi. Il volume, infatti, fa parte della “Il bosco degli scrittori”, il cui leitmotiv si incentra sulla presenza di un albero, di cui ne vengono esaltate qualità e caratteristiche e su cui si intrecciano storie, relazioni, aneddoti, curiosità.
In effetti un’intuizione stimolante anche in relazione a una scuola di pensiero che studia, analizza e ammira le specificità dell’intelligenza del mondo vegetale, le sue straordinarie qualità sistemiche attraverso le quali il genere umano potrà comprendere come il rispetto della natura altro non sia che la cura verso se stessi e ciò che ci circonda. Tematiche di drammatica attualità visto il depauperamento di polmoni verdi essenziali al respiro della Terra e alla crescente distruzione antropica indotta che, fin troppo semplicisticamente e pilatescamente, classifichiamo come disastro naturale. L’attività editoriale di Aboca va in senso inverso, secondo sue modalità, comunque coerenti rispetto alla natura stessa della sua ragione imprenditoriale. In questo specifico caso, l’intento dichiarato è raccogliere, convintamente, e narrare le suggestioni che derivano dal mondo vegetale al di là delle oggettive basi scientifiche e generare pensiero, riflessione, suggestione, bellezza.
In questo suo nuovo libro, Ferruccio Parazzoli, scrittore tra i più importanti della nostra letteratura, si muove fra memoria e invenzione e ci regala due storie raffinate.
Il primo racconto narra la vicenda di un ragazzo, uscito dal quinto anno di liceo, che si è improvvisato cameriere per una stagione. Una decisione affrettata per uno come lui che, un giorno, se ne va all’improvviso per inoltrarsi tra i boschi liguri. Non aveva mai passato una notte sotto un albero ma si sentiva pronto a farlo. Dopo essere entrato nella pineta, viene però sorpreso da uno zoppo, lo Zio, che gli intima di non fermarsi lì e lo conduce dal Cacciatore, un uomo carico di malinconia, che gli racconterà la leggenda della Maciucia e del Grande Pino.
Il secondo racconto di questo volume prende le mosse dalla voce tenera e appassionata di Olga, decisa a fare di tutto pur di non lasciare che il grande fico con cui lei è cresciuta, e che ora intralcia i lavori di ristrutturazione del suo padrone di casa, venga abbattuto. Lui, compagno fedele e silente, attento ascoltatore delle storie che Olga gli racconta ogni giorno, le storie che giravano sui ballatoi, ma anche quella della propria famiglia di ebrei poveri, nel tentativo quotidiano di superare un dolore che le resterà attaccato tutta la vita… Due racconti sospesi nel tempo accomunati dal fatto che in ciascuno si celebra il potere salvifico delle storie, dove la verità non è sempre vera e la realtà può essere diversa dal reale. Del resto, come dice Olga: “ogni storia è bella da raccontare, quando tutto è passato. Resta il mistero, come la vita è un mistero. Sono belli i misteri…”.
L’autore
Ferruccio Parazzoli ha lavorato a lungo nell’editoria. È autore di numerosi romanzi tra cui vanno almeno ricordati Il giro del mondo (Bompiani 1977, Premio Campiello), Uccelli del paradiso (Mondadori 1982, Premio Campiello) Il giardino delle rose (Rizzoli 1985, cinquina Premio Strega), Nessuno muore (Mondadori 2001), Trilogia di piazzale Loreto (Oscar Mondadori 2011), Amici per paura (SEM 2017), Il Grande Peccatore (Bompiani 2019). Ha scritto anche saggi e racconti.
L’editore
Aboca Edizioni nasce con l’intento di condividere con i lettori i valori che contraddistinguono l’azienda: natura, salute, scienza, storia, ecologia, cultura, arte. Per questo nel tempo abbiamo sviluppato una ricca produzione di titoli dedicati all’editoria scientifica, storica e di pregio. Le diverse linee editoriali rispondono all’esigenza di approfondire e divulgare i percorsi di ricerca aziendale, in particolare: l’importanza storica e scientifica delle piante medicinali per la salvaguardia della salute nel pieno rispetto dell’organismo; la ricerca di un rapporto con la natura che veda la possibilità di un’evoluzione dell’uomo in armonia con l’ambiente; il recupero storico e artistico della millenaria tradizione che considera le piante protagoniste della medicina nei secoli.