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La voce dell’anima sui quattro campanili di Ferentillo

FERENTILLO – Viaggio sui campanili del territorio comunale di Ferentillo alla scoperta di scritte sui bronzi che ancora vengono suonati alla vecchia maniera: ossia dai campanari. Iniziamo a leggere le scritte e le decorazioni partendo dal campanile della chiesa di Santo Stefano a Precetto, a forma quadrata, spicca all’estremita’ dietro la facciata. S

Ferentillo, campana della chiesa di Santo Stefano

olo nella parte ovest e sud ha due arcate. All’interno della cella campanaria sono situate tre melodiose campane: ACVTISSIMAE DEIPERAE IN CAELVM ASSUMTAE OMNIQUE CIVISUPERNO SACRUM A.D. MDCCCXXVII – CLAMAT VOX MEA NUMINI PER SOLVERE LAUDES FESTUSCOLERE DIES DEFUNCUTIS FUNDERE PRECES PROCELLASQUE DEPELLERE (sacro alla Santissima Trinità alla Vergine Assunta in cielo e a ogni abitante del cielo nell’ anno 1827 d.C. La mia voce parla  per sciogliere le lodi al Signore, festeggiare il giorno di festa, per pregare i defunti e allontanare le tempeste. Seconda campana. D.O.M. DEIPERAE VIRGINI AC DIVO STEPHANO PROTOMARTIRI SACRUM A.D. MDCCCXXVII – XPS. VINCIT. XPS REGNAT. XPS. IMPERAT. XPS VENIT IN PACEM. (sacro a Dio ottimo massimo alla Vergine Maria di Dio e al Divino Stefano Protomartire nell’ anno del Signore 1827 d.C. Cristo vince. Cristo regna. Cristo comanda. Cristo viene in pace. Cosi sia). Terza Campana. D.O.M. DEIPERAE AC DIVO ANTONIO PATRONO SACRUM – OPUS JOANNIS CECCARELLI SPOLETI A.D. MCMV ( sacro a Dio ottimo massimo alla Vergine Madre di Dio al Patrono Santo Antonio. Opera di Giovanni Ceccarelli da Spoleto 1905 d.C).

Il campanile della chiesa Collegiata di Matterella

Il campanile della chiesa Collegiata di Santa Maria a Matterella, in origine del XIV secolo, svettante con la sua guglia, su ampliato in altezza nel XVI secolo ad opera dei maestri lombardi. Conserva all interno della cella campanaria, abbellita da bifore per lato, 4 melodiose campane. Sul campanone e così riportato: CUM PER TEMPORE INIURIAS IUSSU DUCIS GALLI IN INSURRECION E ORTA TEMPORE REIPUBL IN IPSOS GALLOS CAMPANA INSIGNIS COLLEGIATA S MARIA FERENTILLI COMMINUTA FUERINT TRANQUILLITATIS TEMPORE SEDE VACANTE DENUO FUSA FUERE ARE PUBLICO A MATTEO VOLPINI  AB AQUILA A.D. 1800 TEMPORE MEI ARCHIPRESBITERI PAULI GIZZI ( siccome a causa dell’ingiuria dei tempi vennero distrutte le campane dell’insigne Collegiata di Santa Maria di Matterella di Ferentillo per ordine del capo dei Galli durante l’ insurrezione nata al tempo della repubblica contro gli stessi francesi, in tempo di pace, durante la sede vacante, di nuovo furono fuse a spese pubbliche da Matteo Volpini dall’ Aquila nel 1800 dopo Cristo al tempo dell’ arciprete Paolo Gizzi). Seconda campana. CAMPANA HAC QUOD COMMINUTA FUIT EAD CAUSA QUA PRIMA XIKAL MART 1799 REFUSA SUMPTIB UNITATIS ET ALIQUOR BENEFACTORUM A MATTEO VOLPINI AB AQUILA A.D. 1800

Terza campana. AVE MARIA GRATIA PLENA DNUS TECUM A FULGORE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE MATTEO VOLPINI AB AQUILA FUSIT DIE DECIMA NONA UNI ANNO DOMINI MDCCCI.
Campane della chiesa di Sant’Antonio a Monterivoso
Ora passiamo a vedere i campanili delle frazioni. Iniziamo da Monterivoso. Il campanile, posto di fianco alla chiesa,  domina maestoso l’ acropoli con le sue tre campane anche qui suonate dai campanari. Sul campanone e scritto: LAUDO DEUM VERO PLEBEM VOCO PESTEM FUGO DEFUNCTOS PLORO FESTAQUE HONORO. FECIT ME ORNAVICTQUE DE POLI DE VICTORIO OB MUNIFICENTIAM TERRAE MONTERIVOSI ANNO JUBILARI HAUMANAE REDEMPTIONIS MCMXXXIII. ( Lodo Dio vero invoco la plebe fuggo la peste prego i defunti onoro le feste. Mi fece e mi onoro’ De Poli da Vittorio Veneto per generosità della terra di Monterivoso nell’ anno Giubilare dell’ umana redenzione 1933. Seconda campana. AD HONOREM DEI ET TERRAE MONTIS RIVOSI OB ILLUS MONIFICENTIAE LOCORUM EIUDEM TERRAE ME FECIT ET ORNAVIT D.JOANNES BAPTISTA DONATI DE L AQUILA ANNO DOMINI MDCCLXVI SETTEMBRIS FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE ( in onore di Dio e della terra di Monterivoso per la sua generosità e dei luoghi della stessa terra mi fece e mi orno Giovanni Battista Donati dall’ Aquila nell’ anno del Signore 1776 settembre. Libera noi Signore dal fulmine e dalla tempesta). Terza campana: A FULGORE TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE. JOSEPH FIORELLI F.A. D. MDCCCXV (dal fulmine e dalla tempesta libera noi Signore Giuseppe Fiorelli fece nell’anno del Signore 1815).
Campanile della chiesa di San Biagio nella frazione di San Mamiliano di Ferentillo

Ci spostiamo sul colle alle pendici di Monte Moro. E il campanile della frazione di San Mamiliano, ricavato sulla antica torre castellana. Sulla prima campana: DIVUS MAMILIANUS EPISCOPUS PROTECTOR CASTRI A.D. 1800. FADEM GALLORUM VIOLENTIA FODQ DIE FUIT CAMPANA CASTRI S. MAM. DIMINUA (san Mamiliano vescovo protettore del Castello nell’ anno del Signore 1800. (Campana diametro 80 cm peso circa 400 Kg). Per la medesima violenza dei Galli e nel medesimo giorno fu la campana del Castello di San Mamiliano fracassata. Seconda campana (diametro 100 cm peso circa 900 kg) e’ scritto: DEUM LAUDO VIVOS VOGO MORTUS PLANGO FULGORA FRANGO ANNO JUBILAEI MCMXXV PIO XI P.M. PIETRO PACIFICI SPOLETI ARCHIEP ROMANO NATILI RECTORE ITERUM FUSA AERE PAROECIANUM A RAPHAELE ORLANDI ET F.A GALLIANO ATERNO ossia ( lodo Dio invocò i vivi piango i morti spezzò i fulmini nell’anno Giubilare 1925 Pio XI pontefice Massimo Arcivescovo di Spoleto Pietro Pacifici per la seconda volta fusa con il danaro dei parrocchiani da Raffaele Orlandi e dal figlio a Galliano Aterno). Sotto l immagine della Madonna col Bambino e scritto ORA PRO POPULO. Sotto la Croce e’ scritto FUGITE PARTES ADVERSAE. Sotto al vescovo Benedicente S.Biagio e scritto: BLASIUS PROTECTOR. Questa campana e stata rifusa nel 1925;  gli anziani del luogo ricordano che si ruppe a causa del fulmine,  dopo pochi anni vi morì il campanaro Nello Rossi sbalzato fuori dal campanile. Nel 1953 il campanile fu colpito da un fulmine danneggiando gravemente la cupola e la cella campanaria così, che il genio civile decise di demolito per meta’ dell’ altezza, per evitare il pericolo di crolli e, le campane, furono appese a un trave di legno, senza alcun riparo. Sono rimaste in quel modo per 51 anni fino ai nostri giorni. Oggi sistemate con protocolli di sicurezza.  Ma ogni chiesa delle frazioni, poi ha il suo campaniletto, con melodiose campane,  che annunciano non solo le funzioni religiose ma anche lo scorrere del tempo.

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