FERENTILLO – Suppegna da (suppono – seppellire). San Pietro in Valle non ha bisogno di presentazioni. In sintesi: dal culto di un primo tempio pagano al V secolo (anacoreti Siri). Successivamente VII/IX sec (Longobardi) Faroaldo l e Faroaldo II con duchi di Spoleto. XII secolo comune di Spoleto. A seguire: 1300 Capitolo Lateranense; 1400 feudo famiglia Ancaiani; XVI Trinci; XVII – XVIII Cybo Malaspina; XIX Curia; XX Costanzi. Le vicende della abbazia non seguirono mai nei ultimi anni quelli della chiesa abbaziale. Ancora oggi la chiesa e di competenza della Curia e il complesso monastico privato.
L’ itinerario ci porta, senza dubbio, alla scoperta degli affreschi esistenti all’interno della chiesa abbaziale. Affreschi e reperti romani (sarcofagi III sec d.c.) e longobardi (paliotto d’altare firmato Ursus magester fecit).
Le pareti tutte affrescate con il ciclo della genesi: vecchio e nuovo testamento (un unicum per la storia dell’arte). Realizzati probabilmente verso la seconda meta’ del 1100 da cosiddetto “maestro della creazione” antecedente il Cavallini. Dalla creazione del mondo fino al viaggio al calvario. Scene intervallate da palmizi e finte colonne, con in basso il titulus narrante la rappresentazione. Un vero tesoro d’ arte da far conoscere e apprezzato da tanti turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Non da meno importanti altri affreschi di scuola rinascimentale umbra situati nella controfacciata: Madonna di Loreto San Sebastano e San Mattia (Primi ‘500). Nel presbiterio Cristo Pantocratore tra angeli Apostoli una serie di monaci e abati. Altri due altari interessanti con affreschi di Scuola Senese e di scuola Giottesca.
Un mosaico copre porzione di pavimento nel transetto. Insomma una visita alla chiesa abbaziale merita dopo aver solcato il sentiero dal monte Solenne immerso tra gli ulivi e lecci dissetati da una miracolosa fontanella.