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“La tragédie de Carmen” apre stasera la 76^ edizione della Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria

SPOLETO– Nella città del Due Mondi si respira da qualche giorno aria di Spagna: sarà infatti “La tragédie de Carmen” ad aprire stasera, 11 agosto, la 76^ edizione della Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria al Teatro Caio Melisso.
L’atmosfera iberica però, non è solo data dalle prove generali della messinscena che sono in corso, ma anche da una originale iniziativa che aggiunge profumi inconfondibili: sono quelli della cucina spagnola perché tre ristotanti, proprio per celebrare Carmen, hanno deciso di inserire menù al sapor di Spagna nei giorni in cui l’opera è in cartellone, ovvero per le quattro repliche dall’11 al 13 agosto, e per di più tutti gli spettatori che assisteranno ad una delle recite potranno godere di un prezzo speciale.
Questi i tre ristoranti per chi fosse interessato.
Tric Trac, via del Duomo | tel. 0743 44592 | www.ristorantetrictrac.com;
Il Panciolle, via del Duomo 3/5 | tel. 334 931 7965 | www.ilpanciolle.it;
Locanda della Signoria, piazza della Signoria 5 | tel. 0743 47752  https://ristorantelasignor.wixsite.com/ilmiosito.
Un’apertura davvero intrigante al di là dell’aspetto eno-gastronomico per più motivi.
Il primo è che si tratta dell’adattamento dell’opera di George Bizet realizzato nel 1981 da Marius Constant, Jean-Claude Carrière e Peter Brook. Inoltre la direzione musicale è affidata all’abile bacchetta del maestro Carlo Palleschi e, ancora, la regia è di Alessio Pizzech che torna a Spoleto dopo il Re di donne di John Palmer del 2019, e spiega: “E’ come se tutti i personaggi fossero esplosi nella mente di Don José in un gioco di specchi in cui ciascuno rappresenta uno specifico tratto dell’animo umano e una parte dell’altro. Vediamo ad esempio contrapporsi le due protagoniste femminili Micaela, ciò che ci viene detto di essere, e Carmen, ciò che non sappiamo di essere. L’uccisione di tutti i personaggi da parte di Don José è il nodo tragico della vicenda, in cui la morte è l’unica risoluzione possibile”.
Inoltre i cantanti solisti e gli strumentisti provengono dal Lirico di Spoleto: sul palcoscenico ci saranno i vincitori dei Concorsi Comunità Europea 2021 e 2022, oltre a una selezioni di quelli che si sono messi in evidenza nelle scorse edizioni. E meritano, pertanto, di essere menzionati: Veronica Aracri, Antonia Salzano e
Tamar Ugrekhelidze saranno Carmen; Maria Stella Maurizi e Alessia Merepeza Micaela; Oronzo D’Urso e Carlo Eugenio Raffaelli Don José e Alfonso Michele Ciulla e Alberto Petricca Escamillo. Con loro, rispettivamente nelle parti di Zuniga, Lillas Pastia e Garcia, gli attori Matteo Prosperi, Valentino Pagliei e Raffaele De Vincenzi. Va detto infine, e su tutto, che proporre [TESTO]La tragédie de Carmen è una scelta originale perché – come aveva detto il condirettore artistico del Lirico Enrico Girardi nella conferenza stampa di presentazione lo scorso aprile – se la Carmen di Bizet è una delle opere più celebri e rappresentate nella storia del melodramma, non altrettanto si può dire di questo adattamento che rivoluzionò la partitura dai tre atti a atto unico per orchestra da camera di 15 elementi”.
Per chi mancherà le date spoletine, l’allestimento andrà in tour in Umbria il mese prossimo, a settembre: il 21 sarà all’Auditorium San Domenico di Foligno, al Teatro degli Illuminati di Città di Castello il 22, al Comunale di Todi il 23 e il 24 al Secci di Terni. Le prove di questa Carmen imperdibile sono in pieno svolgimento e tutto procede al meglio.
Restando alla Stagione, a seguire, ci sarà La porta divisoria ispirata a La metamorfosi di Kafka. Un allestimento unico in senso letterale perché questa opera da camera verrà messa in scena per la prima volta e in prima mondiale proprio dallo Sperimentale. Il libretto è di Giorgio Strehler, la musica di Fiorenzo Carpi e il finale, mai scritto, sarà a cura di Alessandro Solbiati. Per di più la regia è di Giorgio Bongiovanni che di Strehler fu prima allievo e poi attore. Sul podio ci sarà il maestro Marco Angius. Andrà in scena al Caio Melisso di Spoleto il 2, 3 e 4 settembre.
Sempre sul palco del Caio Melisso seguiranno gli Intermezzi del ’700 il 9, 10 e 11 settembre. La serata vedrà in scena due intermezzi di scuola napoletana: La franchezza delle donne di Giuseppe Sellitti su libretto di Tommaso Mariani, prima rappresentazione in tempi moderni nell’edizione critica di Antonio Dilella, e L’ammalato immaginario di Leonardo Vinci, nell’edizione critica di Gaetano Pitarresi. Direzione musicale del maestro Pierfrancesco Borrelli, regia e allestimento scenico di Andrea Stanisci.
Toccherà poi a Operalieder – Le donne, i cavalieri, l’arme, gli amori il 14 settembre nella Sala Monterosso del Complesso di Villa Redenta a Spoleto. Musiche di Gustav Mahler. Ideazione di Enrico Girardi, con luci di Eva Bruno.
La stagione si concluderà con un nuovo allestimento del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte in programma al Teatro Nuovo di Spoleto nei giorni dal 13 al 18 settembre.
“Si tratta di un’edizione giovane, elettrica e frizzante della celebre opera buffa – ha spiegato Enrico Girardi condirettore artistico assieme a Michelangelo Zurletti del Lirico – finalizzata a valorizzarne la dimensione comica, senza però mortificarne i tratti drammatici”.
Una Stagione, dunque, con cinque proposte davvero interessanti per la lirica e oltre.

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