PERUGIA – La diciannovenne umbra Chiara Andidero, affetta da “Disturbo dello Spettro Autistico” , sin da bambina ha attivato un percorso di acquaticità per soggetti disabili, press o la piscina di Lacugnana, grazie all’intuizione dell’istruttrice Francesca Cecconi della Amatori Nuoto Perugia. Chiara, nel 2017, sotto la guida di Serena Bianchi, ha partecipato a competizioni nel settore OPEN (riservato anche agli atleti autistici) della FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabili paraolimpici degli Intellettivo Relazionali).
Grazie all’affetto, alle attenzioni ma soprattutto al supporto dei genitori del padre Gianfranco Andidero e della madre Laura Sportellini, nel 2018, oltre a vincere in varie competizioni regionali, Chiara ha ottenuto i primi titoli nazionali sia nei Campionati di Categoria che in quelli Assoluti, venendo inserita dal Tecnico della Nazionale della FISDIR , Marco Peciarolo, quale “Atleta di Interesse Nazionale”. Grande la soddisfazione e lo stimolo per Chiara il fatto di essere riuscita ad ottenere il tesseramento con i colori della Virtus Buonconvento di Fermo che l’ha inserita, con cadenza settimanale, negli allenamenti preparatori delle varie specialità sotto la vigile guida del tecnico Marco Cicconi.
Quest’anno, ai campionati assoluti a Chianciano Terme (SI) Chiara ha conquistato il titolo Nazionale della Categoria Juniores nei 200 mt. Stile Libero e 400 mt. Stile Libero in vasca lunga, giungendo seconda negli 800 mt. Stile Libero sempre in vasca lunga.
Chiara non si è fermata qui e ha dato prova di avere carattere anche a Colle Val d’Elsa (SI), per il Campionato Italiano di Nuoto FISDIR di Categoria in Vasca corta (da 25 mt) ove sono state coinvolte 36 società con 181 atleti provenienti da varie parti d’Italia. Qui Chiara ha gareggiato nei 400 Stile Libero, 800 Stile Libero e nei 1500 Stile Libero, vincendo il titolo di categoria in tutte e tre le competizioni, diventando quindi Campionessa Nazionale.
La storia di Chiara è singolare nel suo genere: molti sono i bambini che soffrono di autismo e le famiglie ( stimate in circa 800 solo nel comprensorio del Trasimeno ) non trovano supporto sanitario per superare o affrontare le adeguate terapie. I familiari devono accollarsi dei costi piuttosto importanti trovandosi abbandonati a se stessi dall’attuale sistema. L’amore , i sacrifici e la volontà dei genitori di Chiara, danno un esempio tangibile che qualcosa si può fare, che lo spettro autistico si può marginare solo grazie a stimoli esterni che possono sviluppare nel bambino interessi o desideri altrimenti soffocati perché è nel diritto di ciascun bambino crescere senza alcuna distinzione o limitazioni delle proprie capacità talentuose.
Ora, per Chiara, la speranza ed il sogno è di poter vestire in futuro i colori della Nazionale paraolimpica FISDIR.