PERUGIA – “Tutto quel che, in qualsiasi forma, vedi, senti o provi è specifico di te. Tu crei un universo percependolo, sicché tutto quanto percepisci dell’universo è specifico di te”. Così scriveva Douglas Adams, autore delle serie di romanzi di fantascienza umoristica ‘Guida galattica per gli autostoppisti’, e oggi il suo pensiero sembra prendere forma nel disegno realizzato da Dario Carelli (nella foto), della scuola primaria Gabelli di Perugia, premiato al concorso “Disegniamo l’Universo”.
Il contest organizzato dal Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia, con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana, per avvicinare i più piccoli, in maniera informale e giocosa, ai temi della ricerca spaziale, ha visto la partecipazione di oltre 100 classi di 38 scuole primarie dell’Umbria, per un totale di 1613 disegni pervenuti.
Il giovane studente della classe 5A della Gabelli ha colpito la giuria con l’elaborato dal titolo “L’apparenza inganna e l’aspettativa delude”. “Nel mio disegno – spiega Dario Carelli – si vede un astronauta che atterra su un pianeta sconosciuto e non trovando nulla esclama: ‘Ma qui non c’è nessuno!’. Ma non c’era nulla solo in apparenza, perché in realtà quel pianeta era abitato al di sotto della superficie. All’interno infatti c’era un mondo complesso ed evoluto ma l’aspettativa dell’astronauta di trovarlo abitato in superficie non gli permette di scoprire quel nuovo posto. E così rimane deluso”.
Come Dario, ogni alunna e alunno della classe ha immaginato l’universo, lo spazio e le stelle, il buio del cosmo, la luna e i colori, il sole e i pianeti creando la propria opera d’arte. Il tutto sotto la guida e lo stimolo delle insegnanti Francesca Corbucci, Claudia Galli e Silvana Bruschi: “E’ stato emozionante – raccontano le maestre – vedere come i ragazzi, disegnando l’Universo, abbiano trovato una dimensione di tranquillità e sicurezza in un momento in cui tali certezze sono purtroppo venute a mancare. Tramite i loro disegni, infatti, si sono sentiti totalmente liberi di esprimere sé stessi e il proprio messaggio con immaginazione e creatività”.