SELLANO – Chi non conosce il territorio di Sellano si perde di scoprire bellezze uniche e impareggiabili, anche se il terremoto ha sfregiato una buona parte di edifici sia di culto che civili. Sellano e’ una meraviglia, con le sue tantissime chiese dislocate nelle suggestive frazioni sparse tra i boschi e le colline verdeggianti di faggi, lecci e castagni, dove immancabili sono sorgenti e fonti di acqua purissima. Ogni abitato ha la sua chiesa, in prevalenza in stile romanico, piccola o grande che sia, ma ricche di opere d’arte. Iniziamo il lungo percorso, (aiutati dagli scritti dello storico Ansano Fabbi che, con i volumi sui comuni della Valnerina, ci ha lasciato un grande patrimonio di notizie da divulgare e far conoscere a tutti) con POSTIGNANO, oggi tornato al suo antico splendore con residenze d’epoca, country house, ristorante.
Il luogo di culto più interessante figura la chiesa di Santa Maria del Piano del XII secolo. Adorna di una piccola facciata monofastigiata, campanile a vela, con unico fornice. Il portale stretto, al di sopra, mostra una lunetta e una finestrella crociforme. La pavimentazione e’ originale in pietra. L’ interno, sulle pareti alcuni dipinti votivi che vanno dal XV al XVI secolo, quest’ ultimi della scuola dello Spagna. Altra chiesa immersa nell’ abitato e’ quella dedicata a San Lorenzo affrescata con dipinti del primo cinquecento sullo stile di Orlando Merlini.
Spiccano tra gli altri una Annunciazione, la Maddalena, e San Michele Arcangelo di genere raffaellesco. Giungiamo a STERPARE patria del Musicista e soprano Domenico Mustafa (1829-2912). Nella chiesetta fino a qualche tempo fa era una statua lignea della Vergine col Bambino del XIV secolo opera degli scultori della Valnerina. Seguiamo per MONTEMALBE alla chiesetta romanica del XIII secolo dedicata a San Severino con affreschi votivi datati 1522. Giungiamo a VILLAMAGINA dove troviamo la chiesa di San Silvestro a due navate.
Bella la tavola dipinta sagomata del Crocifisso in stile tardo bizantino della fine del XIV secolo. Il pezzo e’ simile al Cricifisso di Meggiano, e anche della croce di Ferentillo ( al museo diocesano di Spoleto). Bello il dipinto raffigurante la Madonna del Rosario. MOCALE conserva nella chiesa di Sant’ Anna, nella parete di fondo, una Crocifissione tra Santi realizzato da pittore folignate del 1488. SAN MARTINO. L’ abitato mostra al centro la Chiesa romanica del XIII secolo. Facciata monocuspidata con al centro un campaniletto a vela. Il portale stretto con lunetta. Le pareti interne sono affrescate con dipinti del 1504 e raffigurano: l’Eterno Padre, S.Girolamo, S. Francesco, Annunciazione. Altri affreschi raffigurano S. Giuliano, San Sebastiano, Sant’Antonio Abate, Madonna col Bambino del 147, opere eseguite sempre da pittori folignati. Nell’ abside affreschi degli Angelucci del 1598 come la Madonna tra i Santi Martino, Caterina (Fabio Angelucci) . Un San Rocco del 1537 e di (Camillo Angelucci). OTTAGGI: l’edificio di culto e’ dedicato a Santa Barbara con affresco di scuola folignate, seconda metà del XV secolo, come la Vergine in trono col Bambino tra i Santi Antonio abate e Sebastiano. VIO mostra la chiesetta romanica del XIII secolo dedicata a San Cristoforo. FORFI. La chiesa più antica e’ quella del cimitero, romanica XIII secolo dedicata a San Pietro. Con affreschi sulle pareti del XV secolo, nell’ abside dipinti del XVII secolo. PUPAGGI. La chiesa di Santa Croce dei benedettini già citata nel 1115 come dipendente dell’ abbazia di Sant Eutizio; merita attenzione la chiesa di San Sebastiano del XIV secolo coperta al suo interno da numerosi affreschi. Un dipinto riproduce il Cristo Maestro con 12 angeli musicanti. Seguono altre figure, due evangelisti Giovanni e Marco, affreschi di artisti folignati con influsso dell’ Alunno e Pintoricchio. Sulla parete di sinistra un trittico del 1502 con i Santi Agata, Sebastiano Biagio e una Annunciazione. Del 1579 un dipinto della Maddalena, una Madonna di Loreto. Sull’ altra parete e’ raffigurato, del 1504 un San Sebastiano, San Lorenzo e una Trinità. Un Cristo Maestro e’ del 1502 insieme ad un altro San Sebastiano. Due votivi del 1459 sono dedicati ai Santi Leonardo e Lucia. Singolare il dipinto che testimonia la riconciliazione tra Guelfi e Ghibellini da parte di San Michele Arcangelo datato 1504. Nella parete di facciata Madonna col Bambino e un San Sebastiano di dimensioni più piccole. I dipinti sono di Cristoforo di Giacomo, Polidoro, di maestro Bartolomeo di Tommaso artisti attivi dalla metà del XV al XVI secolo. ORSANO sorge sulle pendici del monte Purano (1297 m) sul versante del Favella un affluente del Menotre. Un tempo era Curtis Longobarda. Il nome sembrerebbe derivare dalla famiglia dominante degli Orsini. Nel 1273 ebbe discordie con Trevi; nel 1277, come afferma il Minervius “domina Alexandra uxor domini Alberti de Ursanum spoletinis concessit” (Sansi). Lo stemma degli statuti del 1540 raffigura un orso sopra ad una colonna (i nemici colonnesi). CAMMORO anche questo paese come Orsano un tempo era comune a se con propri statuti. La chiesa più antica e’ fuori al paese ed e’ dedicata a Santa Lucia. Romanica del XIII sec. Al suo interno alcuni affreschi di scuola folignate del XV secolo. Dentro l’ abitato la chiesa di Santa Maria Nuova. A poca distanza troviamo San Paterniano vicino alla fonte che ricorda l’eremo del Santo. Altra cappella dedicata alla Madonna della Pace si trova ai piedi dell’ abitato, con affreschi del XVI secolo raffiguranti la Madonna di Loreto tra i Santi Sebastiano e Antonio di Padova e altri Santi. Sulla via della Spina, era uno Ospizio dedicato allo Spirito Santo. MONTESANTO e situato di fronte a Sellano a quota 730 metri. Fu come gli altri un comune indipendente fino all’ Unita d’ Italia. Gli statuti comunali sono del 1545. La Pieve e’ del XIII secolo, ma ampliata a due navate nel XVI secolo. Al suo interno diversi altari con interessanti dipinti in affresco e su tavola. Qui un polittico del XV secolo: al centro una Crocifissione tra la Madonna addolorata e San Giovanni (sullo stile giottesco); ai lati San Giovanni Battista e Santa Lucia; sulla cuspide al centro e raffigurato il Volto Santo e ai lati l ‘Annunciazione. Il polittico e’ di scuola umbria con influsso toscano (si può ammirare nel suo splendore presso il museo diocesano di Spoleto). Interessante anche la tavola raffigurante il Presepio di Virgilio Nucci da Gubbio del 1572 (pittore attivo a Cerreto e Cascia). Altra opera interessante e’ la tavola raffigurante l’ Annunciazione del Magistris (il Guardabassi lesse la firma: IO. ANDREA DA CALDAROLA F. 1453); qui emerge il manierismo del Lotto e le reminiscenze del Botticelli attraverso il Lippi. Altra opera e’ la tavola raffigurante la Sacra Famiglia del 1579di Camillo Angelucci da Mevale; segue la tavola dell Adorazione dei pastori di Domenico Beccafumi. Qui inoltre era venerata una tavola raffigurante la Madonna col Bambino di Antonio da Saliba siciliano di Messina del 1494. Opere citate che per motivi di sicurezza, e salvate dal terremoto, possono essere ammirate presso il museo diocesano di Spoleto. Un bell’escursus artistico, storico e spirituale su questa parte di territorio dell’alta Valnerina che merita di essere conosciuto, visitato e valorizzato. Conoscere nomi di luoghi e opere di artisti per molti sconosciuti arricchisce il bagaglio culturale di ogni individuo dai giovani agli adulti.