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La musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica: linee guida per un innovativo Festival dei Due Mondi

SPOLETO Sarà un’edizione innovativa, con contenuti sempre più multidisciplinare e internazionali, volta a tracciare anche le linee guida per una programmazione futura. Su questo si baserà il 65esimo Festival dei Due Mondi di Spoleto, che si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022. Il programma è stato presentato la mattina di lunedì 10 gennaio in anteprima nel corso di una diretta online con il Ministro della Cultura Dario Franceschini, il presidente della Fondazione Festival dei Due Mondi Andrea Sisti, la direttrice artistica Monique Veaute ed alcuni degli artisti ospiti del cartellone: dal soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan alla diva del fado Mariza, dalla regista Jeanne Candel a Thomas Ostermeier e Leonardo Lidi, e ancora le coreografe Anne Teresa De Keersmaeker e Blanca Li.

 

“Il Festival è un’importante manifestazione che ogni anno da un contributo culturale all’Italia e al mondo”, ha esordito Andrea Sisti, che da soli tre mesi ricopre il ruolo di presidente, aprendo la carrellata degli interventi. “Sono orgoglioso – ha proseguito – di questo programma, pronto per una stagione importante di rinascita del paese e della città di Spoleto. La composizione della struttura del Festival è innovativa e ringrazio tutti per il contributo che hanno dato, a vario titolo, per la realizzazione di questo programma”.

 

“Sono diversi anni, nel corso dei miei diversi mandati, che ho la fortuna di presentare il Festival di Spoleto – ha detto il Ministro Dario Franceschini – ed ogni volta vedo una crescita di contenuti di qualità. Purtroppo, come è evidente, anche quest’anno si svolge in un clima particolare ma siamo fiduciosi che l’andamento della pandemia, unito ai sacrifici che stanno facendo gli italiani e alle misure messe in campo, ci consentirà di essere pienamente in una rinnovata normalità per quando è in programma il Festival. C’è una grande attenzione e la presentazione di oggi vuole dare fiducia al mondo dello spettacolo dal vivo che ha attraversato un momento di difficoltà. E’ stato come attraversare un deserto ma non si è mai persa la speranza, la grande capacità di adattamento alle situazioni di difficoltà e la grande attenzione che tornerà. Tutte le crisi portano con sé delle grandi opportunità. C’è stata una riscoperta di voglia di cultura e ci sarà un grande incremento di consumi culturali quando sarà finita la pandemia. Lo si vede dal libro. Dopo anni di cali, sono cresciuti i lettori e le vendite. Con la pandemia c’è stato un ritorno ai consumi materiali ed io credo che, finita l’emergenza, ci sarà un ritorno ai consumi culturali perché si è capito quanto sono determinanti nella nostra vita. Ed il Festival di Spoleto arriverà, come sempre, al momento giusto”.

 

“Sono contenta dei commenti di chi mi ha preceduto – ha affermato la direttrice artistica Monique Veaute – perché anche io sono fiduciosa sulla buona riuscita del Festival. Eravamo in questa situazione anche lo scorso anno e siamo andati avanti: c’era il pubblico e le sale erano piene nel limite delle disposizioni di sicurezza. Sono certa che anche quest’anno il Festival andrà bene”. Veaute ha poi proseguito illustrando parte del cartellone (è stato annunciato che il programma completo sarà presentato successivamente) che ruota intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

 

 

Musica dei Due Mondi

 

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.

 

La voce delle donne

 

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” AmáliaRodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’Écoledes Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di TrishaBrown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la TrishaBrown Dance Company riporta in scena AstralConverted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).

 

Nuovi modi di raccontare la musica

 

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz von Biber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodiletrompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia Lavie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique (30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.

 

Il Teatro

 

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

 

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

 

 

PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

 

Sarà possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli a partire da martedì 11 gennaio alle ore 12:00 sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card,che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la DueMondi Card sarà gratuita.  Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

 

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

 

Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul sito: www.festivaldispoleto.com.

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