La metasemantica di Franco Prevignano nelle sue “Po’esie”

PERUGIA Nel 1976, in una piccola stanza divenuta poi un rifugio per gli amici, un militare in servizio a Udine scriveva su un foglio dei versi senza senso apparente. Dopo anni, da quelle parole e neologismi nasce una vera e propria raccolta che sarà presentata al pubblico sabato 21 ottobre 2023, alle ore 17, all’Auditorium di Santa Cecilia.

Già il titolo, “Po’esie”,  genera curiosità e interrogativi. Insieme all’autore, Franco Prevignano, noi di Vivoumbria.it abbiamo cercato di saperne di più sulla genesi di questa ‘bizzarra’ raccolta.

“La raccolta di po’esie, La biga dei Crostangoli, a cura di Fabio Versiglioni, Futura Libri è nata per svago, in un contesto che per me aveva poco senso, quello del servizio militare. Non le chiamo poesie ma “po’esie”, perché sono miei divertimenti. Sono il frutto di momenti di alienazione e per un po’ sono rimaste nel cassetto. Poi un giorno mi sono imbattuto in un articolo che parlava di Fosco Maraini (celebre scrittore italiano, autore, – tra le numerose opere – anche de “Il Lonfo”) e ho trovato una similarità.

 Io in buona fede, l’ho prodotte di mia iniziativa. Sono 50 “po’esie” divise in diverse sezioni: le prime sono metasemantiche, vanno cioè oltre la parola. Leggendole in un certo modo danno al lettore il senso di capirci qualcosa. Successivamente mi è venuta voglia di produrre dei versi in perugino in cui le parole ricordano il dialetto ma non significano assolutamente niente e sono incluse nella seconda sezione. L’ultima sezione è davvero l’apoteosi del mio nonsense, frutto di una mente creativa e libera”.

 

La metasemantica, nell’accezione proposta dal Maraini, va oltre il significato delle parole e consiste nell’utilizzo di parole prive di significato, ma dal suono familiare alla lingua a cui appartiene il testo stesso e di cui deve seguire le regole sintattiche e grammaticali.

“Ogni poesia è accompagnata da un QR code grazie al quale si può ascoltare un breve podcast in cui recito io stesso la “po’esia” – aggiunge Prevignano. “Questo piccolo volume doveva nascere come un regalo per gli amici. Poi mi hanno proposto di farne un libro e sabato sarà un’occasione unica per presentarlo al pubblico”.

Federica Mastroforti: Perugina con un’anima nomade grazie alla quale scopro storie e provo a raccontarle. Comunicatrice del Terzo Settore, appassionata di fotografia e aspirante giornalista pubblicista.