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La gloriosa Confraternita della Pietà e culto della Sacra Wesperbilden…a peste, fame et terramotu "libera nos domine"

FERENTILLO – Nel mondo cristiano-cattolico, da sempre,  la devozione a Dio e ai Santi supera ogni limite. Per seguire e praticare il culto e la devozione, furono istituite le cosiddette Confraternite, che dall’assistenza spirituale ai bisognosi, vedove, zitelle, orfani, si passava al culto proprio dei Santi. Tra le più importanti, note in Valnerina, ci sono quelle del Rosario, della Buona Morte e quelle legate alla figura dei Santi Patroni.
Alcune Confraternite, di ispirazione religiosa, dapprima erano formate solo da uomini (confratelli), si aprirono anche alle donne (consorelle), e nel corso degli anni sempre piu’ al mondo laico. Ed e’ questo il caso della “Confraternita degli artisti” con proprio statuto della Pieta’ di Matterella a Ferentillo, legata al culto e alla tradizione della Madonna della Pieta’, compatrona, che si venera da secoli nella Cappella della chiesa Collegiata di Santa Maria di Matterella.

La Confraternita, fu ufficializzata nel XIX secolo dall’allora Arcivescovo di Spoleto Monsignor Giovan Battista Arnaldi, con bolla, in data definitiva a Spoleto il 30 ottobre del 1854. Contava moltissimi adepti appartenenti alle antiche corporazioni locali “artisti”. Essi provvedevano al culto della Sacra Immagine, organizzare la festa, e provvedere alle necessità dei bisognosi, degli orfani e delle vedove. La Confraternita, con il passare del tempo si arricchì di beni, lasciti spontanei e provvedeva alla cura dei numerosi doni in preziosi che la gente devolveva alla Sacra immagine di Maria, in segno di riconoscenza per i miracoli ricevuti (soprattutto in periodi di guerre, pestilenze e carestie). Doni preziosissimi che, ancora oggi,  vengono appesi al collo della Madonna, nel giorno della festa di settembre. Abbiamo in possesso lo Statuto originale dell’atto costitutivo della Confraternita composto da 29 pagine, copertina in pergamena, scritto in corsivo, con data, firma e bollo in cera lacca dell’ Arcivescovo Arnaldi. Sono riportati i nomi dei ferentillesi statutari (dapprima uomini) che facero parte di questo “Pio Istituto” 7 Agosto 1854: Francesco Fidenzoni, Romolo Romoli, Giovanni Crispoldi, Pietro Ceccarelli, Romualdo Ceccarelli, Luigi Palmieri, Michele Grifoni, Carlo Mattei, Francesco Erculei, Domenico Crispoldi, Paolo Morbidoni, Luigi Marcantoni, Fulgenzio Costantini, Domenico Costantini, Giuseppe Fidenzoni, Andrea Simonetti, Giovan Battista Bugiari, Tommaso Costantini, Luigi Costantini, Giuseppe Palmieri, Donato Morbidoni, Bernardino Di Biagio, Natale Grifoni, Lorenzo Perfetti, Benedetto Mattei, Candeloro Costantini,Pietro Mattei, Nicola Fiorelli, Adriano Costantini, Francesco Costanzi, Belisario Santini, Domenico Ortenzi, Filippo Palmieri, Filippo Lucidi, Giuseppe Raspini, Simone Fiorelli, Demetrio Costantini, Vincenzo Arciprete Argenti Pro Vicario Foraneo, ha presieduto all’atto. Sempre in quell’anno fu aggiunto allo statuto il catalogo ruolo delle “Sorelle aggregate alla Confraternita”: Alpini Lorenza, Angela, Argenti vedova Marianna, Abbatini in Grifoni Angela, Biagi Domenica, Costanzi in Argenti, Luigia,  Rosina, Costantini Margarita,  Margarita di Sante, Orsola, Luigia, Cattarina, Brigida, Ceccarelli Domenica, Giacinta, Crispoldi Angela, Rosa, Cherubini Vittoria, Carocci Marianna, Erculei Lucia, Fiorelli Lavinia, Fidenzoni Maria, Grifoni Margarita, Candida, Maria, Marianna, Betta, Domenica, Grasselli Lorenza, Luisini Agata, Lucidi Petronilla, Elisabetta, Mattei Candida, Vittoria, Annetta, Natalina, Colomba, Carolina, Massimi Lisabetta, Ermerenziana, Morbidoni Marta, Ninetta, Annetta, Briguda, Marcantoni Filomena, Sabatina, Lucia, Adelaide, Panacci in Montani Vera, Pucciatti Mattei Maria, Perfetti Maria, Paletti Costanzi Brigida, Rosati Mariagata, Maria, Ridolfi Brigida, Raspini Paolina, Silvestri Maria, Simonetti Domenica, Silvani Loreni Anna, Cleta, Filomena, Elvira, Silvia, Ridolfi Carolina, Argenti Maria di Antonio, Appollinari Maddalena, Ruggeri Ersilia, Cardona Serafina, Costantini Palmira.
Oltre a tutto ciò, i Confratelli e le Consorelle, dovevano provvedere al cosiddetto “accatto” per la realizzazione della ricorrenza e per il confezionamento delle pagnottine devozionali da distribuire in occasione della festa (anche oggi), vengono realizzate dalle fanciulle illabate del paese il giovedì prima della festa. Tanta devozione e’ scaturita da un evento prodigioso di circa trecentocinquanta anni fa,  accaduto tramite intercessione della Madonna in una nicchia, tra gli ulivi sopra l’abitato di Matterella. Sembrerebbe che la Vergine abbia fatto crescere, sul capo di una povera pastorella, biondi riccioli, essendo calva dalla nascita. Alla Collegiata la Madonna della Pieta’ e’ venerata nella sua cappella in fondo alla navata di destra di chi entra. L’ altare ligneo, prezioso, intarsiato, (realizzato da un artigiano narnese), al suo interno, e’ conservata la Sacra Immagine una classica WESPERBILDEN (Madonna Addolorata con Cristo morto disteso sulle gambe e sorretto dalle braccia) di ascendenza tedesca, ma ridipinta, collocata poi in una ricca macchina processionale. L’ altare, di juspatronato della famiglia Filipponi/Morichetti con tanto di stemma nobiliare al centro: DIVO FILIPPO NERI SACELLVM EUGENIA FILIPPONIA DE MORICHETTI A FUNDAMENTO EREXIT ET DE IURE PATRONATUS FAMILIAE DE FILIPPONIS OBTINVIT DEAVRATUMQUE FUIT ANNO DOMINI MDCXXII DIE XXII NOV. Sulla volta della cappella su un finto cartiglio e così espresso: MATER PIETATIS A PESTE FAME ET TERRAMOTU ORA PRO NOBIS.

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