PERUGIA – La “Famiglia Perugina” con il suo presidente Giovanni Brozzetti, si fa portavoce della preoccupazione dei tanti perugini che in questi giorni si soffermano “allibiti a guardare l’impressionante mole della struttura” innalzata dalla Rai in piazza IV Novembre per l’esecuzione del concerto di Capodanno 2023.
“L’intero apparato – si spiega – sovrasta e nasconde gli edifici che ne fanno una delle più belle, ma anche più fragili, piazze d’Italia, dati i molti secoli trascorsi dalla loro costruzione. Conveniamo che l’evento rappresenti un’occasione per l’economia della nostra città, ma non vogliamo che essa costituisca invece motivo di danni più o meno evidenti, che poi la comunità dovrebbe risarcire. Comunque il pubblico televisivo non vedrà quasi nulla della piazza e nemmeno la potranno apprezzare i tanti turisti che visiteranno la città in questi giorni di festa. Saremmo grati se tutte le autorità delegate alla custodia e salvaguardia di quanto costituisce il nostro patrimonio comune vigilassero con molta attenzione su quanto succederà nei prossimi giorni”.
“A questa nota dell’associazione della Famiglia Perugina– si legge nella nota dell’associazione – su Facebook stanno proliferano a centinaia i commenti negativi alla scelta di innalzare un palco di tale mole tanto da deturpare il naturale scenario artistico della piazza e non solo, anche commenti negativi sono stati riportati sul fronte economico che ha visto sia l’amministrazione del comune di Perugia che l’ente regionale a investire capitali che potevano essere dirottati a beneficio dei cittadini. Già dall’intervista dell’assessore regionale alla Programmazione europea, bilancio e risorse umane e patrimoniali, turismo, cultura, istruzione e diritto allo studio, abbia la responsabilità dell’installazione del mega palco in Piazza IV Novembre e dei suoi effetti massmediatici – commenta su Facebook R.F. con numerosi like di approvazione – da qui emerge l’entusiasmo per un turismo degli arrivi, delle presenze. Purtroppo si è dimenticata di citare un parametro essenziale del turismo che al di là del fenomeno congiunturale, dei picchi del mordi e fuggi dei passeggeri per caso, porta vero reddito, nel tempo e nello spazio. Il parametro è quello delle permanenze, ovvero di quanti giorni è il soggiorno del turista performante; oggi si potrebbe dire resiliente. Ecco, il profilo di una tale figura sembra molto lontano dagli stereotipi che l’assessore dimostra di possedere nel suo animus. Peccato che tante risorse di menti e denaro vengano bruciate nell’arco di una nottata, sulla scia del mago dell’advertising, di nome Amadeus”.