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La dote di suor Barbara al convento di Sambucheta e di una ragazza a Matterella per i protocolli del notaio Erculei 1553

FERENTILLO – Curiosità negli Archivi di Stato umbri e toscani e del comune di Ferentillo, nel corso dei secoli. Storie belle da raccontare e divulgare. Storie vere e non di fantasia. Ma andiamo con ordine. Il 3 maggio del 1601 in uno istrumento del notaio di Ferentillo messere  Latino Caromani, il territorio prende la denominazione di Ferentillo dopo l’unione fra i due castelli di Matterella e Precetto. I capitoli furono stipulati dai deputati dei due borghi nel convento dei cappuccini davanti al commissario del Principe. (Atti del convegno di studi anno 2008 – relazione di Letizia Salvatori Archivio di Stato di Terni).

Sezione Archivio di Stato di Spoleto: confini fra Strettura e San Mamiliano (disegno anonimo XVII sec.)

L’instrumento e’ nell’Archivio Notarile di Ferentillo vol.51/C c.200r. Riportiamo, per motivi di spazio, a sommi capi, i tratti più significativi di tale stipula: volendo questi luoghi fare una sola terra, d’accordo  dissero diversi intitolare Ferentillo se così compiacera’ all’Il.mo Domino e per arme siano due gigli e due chiavi inquartate con la fede di sotto. La terra abbia due sole parrocchie Santa Maria e Santo Stefano.
Sezione Archivio di Stato di Spoleto: disegno anonimo XVI secolo Castelli Rogoveto e Petano

Quando alla terra unita si dovesse fare un portone nuovo in piazza Ischia verso il Regno, e l’altro a Santa Maria verso Roma ed anco voltare il portone della parrocchia di Santa Maria verso la fonte di San Festo e Valle Narca, similmente si faccia il portone nella parrocchia di Santo Stefano in modo tale che metta il ponte dentro la terra, rimanendo fermo quello senza porta, quando una delle parrocchie si risolva a fare la spesa per dette porte, la debba fare similmente l’altra, notificato tutto in Consiglio, passati però 25 anni, gli altri lavori che si vorranno fare si facciano a spese delle parrocchie e non del comune.
Stipula di unificazione tra i Castelli di Matterella e Precetto, archivio notarile di Ferentillo

Il Consiglio Speciale, sia di sedici persone tra Antiani e Anteposti. Il consiglio Generale deve essere formato da 24 persone per parrocchia e non risiedere nel palazzo della Corte Comunale. Tutti gli ufficiali siano da imbussolarsi per 4 anni,  il Camerlengo  tenga il sagello di questa unita’. Si tenga sempre ogni anno un predicatore per la religione, un maestro di scuola con la revisione del Consiglio Generale. Le compagnie sia la Bianca che la Nera si uniscano tra loro alla presenza del Vicario. Si facciano le Processioni cominciate con  il Gonfalone, il giorno di Santo Stefano alla sua chiesa, per l’ Assunta invece a Santa Maria e in detti giorni, dove si celebrera’ la festa si dica solo la messa piana. La processione e la festa del Santissimo Corpo e Sangue  di Cristo si faccia in modo alternato prima a Santa Maria poi a Santo Stefano.
Capitoli di regolamentazione del pascolo e della cava dei tartufi a Castellone, archivio notarile di Ferentillo

La compagine sociale di umili lavoratori emergeva la classe dei giudici e notai. L’ archivio notarile presenta nel territorio caste notarili: i Ferentilli, i Connessani, gli Iacobini ed i Moriconi a Matterella, i Fiorelli a Castelrivoso, i Mesticoni a Sambucheto, i Raspini e Rubei a Precetto. La donna come in tutto il medioevo, era considerata fragile, di secondo piano nella società, non poteva succedere al padre se aveva altri fratelli ed era sempre considerata minorenne, inquanto necessitava per la validità dei contratti, del consenso dei genitori, del fratello, del consorte eccetto per il testamento. Gli atti di dote, nell’archivio notarile, sono in terza persona, redatti dal padre o da un fratello della donna. In un protocollo del notaio Erculei del 1553 si ha un atto riguardante una suora del monastero di Santa Maria della Consolazione a Sambucheto Ferrntillo di nome suor Barbara, dotata dal fratello: il giovane dava in dote 100 fiorini e come frutti quattro coppe di grano per tutto il mese di Settembre, mezza brocca di olio per tutto il mese di Dicembre, e un orcio di mosto per la festa di tutti i Santi (AST, ANF, vol 92/a,cc.111v-114r).
Pozzo della frazione di San Mamiliano, stemma del Comune di Ferentillo con le due chiavi

Le fanciulle, in occasione del matrimonio ricevevano normalmente una somma di danaro di circa 30 fiorini, e oltre ai vari prodotti, anche un corredo di canapa e lana: asciugamani di canapa, cinque braccia di pannicelli (braccio=67 cm), coperte de lana, lenzuoli di cuttonina, tovaglie da mensa con 3-5 braccia di tovagliette, guanciali, matarazzo de crine, un valore complessivo tra beni immobili e mobili di circa 60 fiorini. Ma tante altre notizie di unicita’ su questo paese si possono scorgere sul volume  di relazioni del Convegno di Studi dove hanno depositato le loro relazioni: dottoressa Olga Raffo Maggini (la struttura dello Stato di Ferentillo durante il dominio albericiano);  Prof. Paolo Pelu’ (aspetti della storia economica che emergono dalla gabella di Ferentillo in epoca albericiana); dottor Duino Ceschi ( la disciplina penale degli Statuti albericiani di Ferentillo,Carrara, Massa: confronti e considerazioni); dott. Luigi Rambotti ( Spoleto e Ferentillo tra i Tomacelli e i Cybo);  dott. Claudio Giumelli ( il molto Magnifico et Eccellentissimo Messere Pietro Cavallo da Pontremoli); dott.Valentina Di Sabatino (gli statuti di Monteleone di Spoleto); dott. Letizia Salvatori (economia e societa’ nel feudo di Ferentillo 1517- 1623); dott. Maria Rosaria Benvenuti ( la strada del Salto del Cieco: mercanti, pastori, e pellegrini in viaggio); dott. Maria Paola Bianchi

(controversie territoriali nello stato di Ferentillo al tempo di Alberico l Cybo Malaspina.

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