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La Donazione della Santa Spina di Montone, occasione di festa che affonda le radici al 1473

MONTONE – Era il 1473 quando Carlo Fortebracci, conte di Montone, ricevette come premio per l’alto valore militare a capo delle truppe veneziane, una spina della Corona di Cristo, a quei tempi conservata a Venezia. La santa reliquia fu donata da Carlo a Montone e da quel momento divenne oggetto di culto della cittadinanza arietana, esposta e festeggiata dai fedeli ogni Lunedì dell’Angelo. Il significativo evento religioso, a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso, fu ulteriormente valorizzato attraverso la rievocazione storica Donazione della Santa Spina che celebra uno dei più grandi simboli della Passione di Cristo e, al tempo stesso, ripercorre le tappe della grande epoca montonese sotto la famiglia Fortebracci. Cortei con preziosi costumi quattrocenteschi, rappresentazioni di scene legate ai principali eventi dei Signori governanti del borgo, sfide di tiro con l’arco e giochi antichi. Questo e molto altro è la Donazione della Santa Spina, una settimana di festa che coinvolge tutti i cittadini, e che impegna l’intero anno per la sua perfetta riuscita.

 

 

Dall’11 al 18 agosto, i tanti turisti che visitano Montone potranno calarsi nell’arcaica atmosfera di cavalieri e castellane e assistere alle sfide dei tre rioni del paese – Porta del Borgo, Porta del Monte e Porta del Verziere -. Tre le competizioni: i bandi di sfida, le rappresentazioni medievali e la gara di tiro con l’arco. Le prime due sono delle scene teatrali, ma, mentre nei bandi prevale la vena umoristica e i rioni si fronteggiano mettendo in risalto le proprie virtù e i vizi degli altri, nelle rappresentazioni si mette in scena un determinato evento storico e i rionali assumono le sembianze dei protagonisti politici e culturali della Montone del 1400. Le due prove sono giudicate sotto il profilo estetico-espressivo e filologico da 3 esperti che partecipano, fino al momento della proclamazione del rione vincitore, in forma anonima. Il tutto è arricchito da conferenze, mostre e concerti incentrati quest’anno, in occasione del seicentenario della morte di Braccio Fortebraccio, sulla figura del nobile condottiero di Montone al quale il Comune ha già dedicato un importante convegno internazionale a giugno.

 

 

Altro motivo di festeggiamento, quest’anno, sono i 30 anni di palio; sebbene la rievocazione sia nata nel 1962, il palio ha una storia più recente. I preziosi ed eleganti stendardi vengono ideati e realizzati fin dal 1994 da Raffaele Bei, attuale presidente della Pro Loco di Montone, ente promotore ed organizzatore della festa. Bei per le sue creazioni si rifà ad elementi architettonici e artistici del borgo, riferimenti iconografici, o spunti relativi a eventi specifici, come nel caso dell’edizione 2023 che ha omaggiato il Signorelli, in occasione dei 500 anni dalla morte, con la riproduzione della Vergine col Bambino (tela dipinta a Montone e oggi conservata alla National Gallery di Londra). Il palio del 2024 sarà presentato domenica 11 e sfilerà, nelle mani del rione vincitore, la domenica successiva, per il gran finale. Domenica 18, quando lo splendido corteo di figuranti raggiungerà il punto più alto del borgo, dove si erge la Rocca di Braccio, Carlo Fortebracci rinnoverà l’antica emozione dell’atto sacro, donando alla città di Montone la Santa Spina.

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