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L' "Egregius" Jacobus Siculus alla Collegiata di Santa Maria a Matterella: Sant'Antonio Abate e la Madonna col Bambino

FERENTILLO – Entriamo nel quinto nicchione affrescato alla Collegiata di Santa Maria a Matterella e andiamo ad ammirare nel suo splendore Sant’Antonio Abate e la Madonna col Bambino opera del pittore Siciliano Giacomo Santoro da Giuliana detto Jacopo Siculo (1490 – Rieti 1544); a lui fu dato l’appellativo dal Leoncilli “di Egregius”; cosa dire di Bernardino Campello che lo considero’ “tra i più famosi che havesse l’arte in quel secolo”.  L’ altare e’ dedicato appunto al Santo protettore degli animali come riportato sulla trabeazione della parasta. DIVO. ANTONI. AB. La cappella era della congregazione dei mulari, vetturali, allevatori, come e’ espresso dalla figura di un mulo, asino e maialino, scolpiti lateralmente.
Collegiata di Santa Maria a Matterella, affresco SantAntonio Abate

Le due figure, sia del Santo che la Madonna col Bambino sono state isolate, dal contesto pittorico, da una cornice di stucchi. Ma con il restauro tutto e tornato a risplendere come in originale. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il dipinto.
Collegiata di Santa Maria a Matterella, Sant Antonio Abate
Sant’ Antonio e raffigurato seduto con la mano destra nell atto di benedire mentre con la sinistra regge sulla gamba sinistra un libro  aperto dove si legge un ammonimento al clero secolare: NON EST HIC LOCUS IDONEVS NISI AMATORIS HVIVS SAECVLI, PROPTEREA FUGIAMVS A FACIE HVIVS CUPIDITATIS. Sullo sfondo un paesaggio che sembra evocare il paese di San Mamiliano dove il maestro nel 1538 realizzò la pala di altare con lunetta e predella raffigurante la Madonna col Bambino in Trono con i Santi Biagio, Mamiliano, Pietro e Giovanni.
Nel dipinto, ossia nelle formelle laterali sono raffigurate le tentazioni e i miracoli del Santo. Il dipinto fu realizzato nel 1543 come riportato nella tabella laterale su una candelabra M.D. XXXXIII.Se c’ e una analogia tra il volto del Santo con la figura dell’ Onnipotente nella nicchia precedente, tanto si può dire di quello della Madonna con l altro nella pala di San Mamiliano. A differenza di questa che associa ideale bellezza con puri valori morali come umilta’, e la gentilezza, si equipara a opere giovanili del Raffaello come, ad esempio la Madonna Conestabile (eremitage San PietroBurgo). Il primo che attribuisce il dipinto al Siculo fu il Cavalcaselle e Crowe  1908; mentre il Guardabassi lo attribuiva a Giovanni Spagna accostandolo al Sant’ Antonio Abate del palazzo comunale di Amelia, corretto da Federico Zeri al Maestro dell Annunciazione Gardner. Il dipinto e’ uno delle ultime opere del maestro siciliano insieme all’altro in questa navata, raffigurante le Vergini Martiri e l’Onnipotente in trono tra angeli nicchione dedicato a Santa Caterina d’ Alessandria.

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