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Jackson Browne & David Crosby: la West Coast ha ancora qualcosa da dire

Sono stati pubblicati oggi i nuovi lavori di due artisti che hanno segnato indelebilmente la musica americana degli ultimi 50 anni, David Crosby e Jackson Browne; li abbiamo ascoltati entrambi.

Il chitarrista e cantante fondatore dei Byrds  e componente di Croby, SIlls, Nash & Young, che compirà 80 anni il prossimo 14 agosto pubblica “For free”.

La prolificità del musicista americano negli ultimi anni è stata notevole; ha infatti rilasciato ben cinque album tra il 2014 ed il 2021. Per il nuovo disco si avvale della collaborazione di Michael McDonald, Donald Fagen, di Sarah Jarosz, che canta insieme a David nella alla title-track, e del figlio James Raymond che ne è anche il produttore. Il lavoro prende il titolo dall’omonimo brano di Joni Michell, che il musicista ha definito “la più grande cantautrice vivente e “For Free” è una delle mie canzoni preferite perché amo ciò che dice sullo spirito della musica e ciò che ti spinge a suonare”.  Tuta l’atmosfera dell’album mi è piaciuta ed in particolare l’apertura di “River Rise”, scritta e cantata da Michael McDonald; “I think” è un buon brano mentre “Rodriguez for a night” sembra direttamente uscita da un lavoro degli Steely Dan; “Ships in the night”, “Secret dancer” e la title-track. Ultima notazione per la copertina dell’album per la quale è stato usato un ritratto dipinto da Joan Baez.

Il settantaduenne Jackson Browne pubblica invece “Downhill from everywhere”, album concepito prima della pandemia con una band che annovera Greg Leisz, Val McCallum, Bob Glaub, Jeff Young e Mauricio Lewak.

Ed in parte il tempo sembra essersi fermato; le atmosfere sono quelle a cui il cantautore ci ha abituato nella sua corposa discografia; rock che si potrebbe definire dolce e ballad che ti fanno sciogliere il cuore. In tal senso ho trovato molto belle “Minutes to downtown”, “A human touch” (cantata in coppia con Leslie Mendleson) e “A little soon to say”. Non male neppure la più movimentata “Until justice is real” e l’iniziale “Still looking for something”. Una buona prova a metà; alcuni buoni spunti e poco più.

Due bei dischi per questa calda estate.

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