Tutto ciò che porta in vetrina l’Umbria, per la nostra redazione, riveste motivo di interesse. Così, per la rubrica dedicata all’editoria, segnaliamo l’uscita della guida “Italia in moto” (sottotitolo “I migliori ristoranti e trattorie dove fare sosta“), de La Repubblica, da oggi in edicola e in libreria.
A rappresentarci degnamente ci sono Foligno, la strada statale 3 che ricalca il tracciato dell’antica Via Flaminia e la “gustosa” tappa a Villa Roncalli dove la chef, Maria Luisa Scolastra, in questo patrimonio storico-architettonico del ’600, porta avanti la tradizione di famiglia, raccogliendo il testimone dalla madre, grande interprete della cucina tradizionale umbra.
“La freschezza e la qualità degli ingredienti – si legge a riguardo nella guida – reperiti con attenzione dai migliori produttori della zona e mirate incursioni ittiche dal vicino Adriatico, sono i pilastri della proposta gastronomica, una vera cucina d’autore, dove ogni piatto è realizzato al momento”.
Maria Luisa Scolastra appartiene alla terza generazione gastronomica della famiglia. Infatti, anche la nonna e la madre gestivano un ristorante a Spello e le arti culinarie di Sandra, la mamma di Maria Luisa, vengono ricordate e celebrate ancora oggi.
Da ragazza, Luisa non sembrava voler proseguire la tradizione di famiglia. Lei voleva viaggiare, imparare le lingue. A diciassette anni però accetta la proposta dei genitori di lavorare nel ristorante di Spello. Ovviamente, Luisa ai fornelli non si limiterà a essere una comprimaria: prende un primo diploma come sommelier, e poi un secondo in qualità di panificatrice e pasticceria. Maria Luisa si definisce esigente, scrupolosa e molto rigorosa. Che l’abbia appreso dalla mamma… Maria Luisa utilizza innumerevoli ricette della madre, naturalmente riadattandole a modo suo. Anche se ai tempi di sua madre non gestiva il ristorante, ripete: tutto quello che so l’ho imparato da lei.
Luisa fa tutto da sola: il pane, la pasta, l’aceto, le salse, i dolci. Coltiva lei stessa gli ortaggi, alleva le galline, vuole conoscere di persona i fornitori.
Maria Luisa si sente sempre in dovere verso la ‘materia’, gli ospiti e se stessa.
Tornando alla pubblicazione, il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa spiega a chi è dedicata: “A chi preferisce la motocicletta come mezzo di spostamento per conoscere e godere le bellezze italiche, usando quella straordinaria rete di ramificazione territoriale rappresentata da migliaia di chilometri di rete delle strade statali”.’
Il volume, come detto, è in edicola da oggi, lunedì 10 agosto a 5,90 euro più il prezzo del quotidiano.
Realizzata in collaborazione con Anas SpA, la Guida si sviluppa in 40 itinerari che attraversano le regioni del Belpaese proponendo tutto il bello e tutto il buono che si trova tra tornanti di montagna, dolci strade di collina e affascinanti percorsi a due passi dal mare. Una Guida che permette di pianificare con agilità una uscita di mezza giornata a pochi chilometri di distanza così come un viaggio più lungo; agganciando una strada statale all’altra si compone il puzzle delle meraviglie d’Italia.
Ecco allora la Val di Susa e il Passo dello Stelvio, la Val Grande e il Lago di Como, il Monte Grappa e la “Motor valley” emiliana, passando per il Passo della Cisa e le vette più alte dell’Appennino, la costiera amalfitana e il Gargano, fino al mare che bagna le regioni del Sud e le isole.
Agli itinerari seguono quasi 500 consigli su dove mangiare, oltre 200 su dove dormire e quasi 250 su cosa comprare per fare un’esperienza a 360 gradi di ogni frammento di territorio, così come sono forniti consigli tecnici e indirizzi di officine, negozi di abbigliamento, motoraduni e musei dedicati agli amanti delle due ruote.
I racconti di territorio sono arricchiti dalle testimonianze, prima di ogni regione, di un volto noto che propone i suoi consigli ai lettori, da Loris Capirossi a Sergio Castellitto, da Arisa ad Alba Rohrwacher fino a Giovanni Allevi, Ezio Greggio e Luca Argentero.
Non ultima delle perle, la copertina, impreziosita da una illustrazione dell’artista Mimmo Paladino e da sottolineare il fatto che ci sono anche Giacomo Agostini, leggenda del motociclismo, cherivela i luoghi in cui ha scoperto di avere quel talento che lo avrebbe portato a vincere 15 titoli mondiali e Rinaldo Piaggio che invece si sofferma su dettagli inediti sulla nascita della Vespa, proponendo al lettore un viaggio all’origine del mito.