E fu così che nel mezzo della perdita del conto (e del controllo) dei giorni trascorsi in casa si cerca in continuazione un nuovo modo, di volta in volta, per far passare il tempo.
Chi non ha mai toccato una penna si inventa “scrittore” e riempie pagine di diario, poesie, messaggi di comprensione ad amici e parenti; chi ha sempre avuto il “pollice nero” si inventa “giardiniere” e pota alberi in giardino, pianta il seme di un fiore che sbocciando domani rappresenterà un sorriso di speranza; chi non ha mai indossato una tuta da ginnastica si inventa “cultore dello sport” e giù con video lezioni, bottiglie di due litri al posto dei pesi, tappeti stesi in casa per addominali e dorsali. In casa non tutto è facile da realizzare, ma tutto si fa con la ferma volontà di rimanerci chiusi dentro nel modo migliore per eseguire le regole imposte dal Consiglio dei Ministri, nel pieno rispetto degli altri e – qualcuno forse non l’ha ben capito – di noi stessi e dei nostri cari.
E poi c’è chi, non avendo mai avuto tempo, né forse voglia in verità, si cimenta ai fornelli con risultati a volte positivi, a volte dubbiosi, a volte disastrosi… ma pur sempre risultati sono!
E via ai bambini armati di grembiule, mattarello, voglia di fare (e di mangiare) e occhi che brillano al fianco di mamma e papà (che prima di allora non si sarebbero mai fermati a impastare farina nemmeno dopo le supplicanti labbra imbronciate dei figli). Si apre un vecchio libro di cucina impolverato (acquisto che dimostra la volontà di provare… prima o poi o dopo qualche anno) o internet e si inizia. Meglio le ricette veloci, magari a base di zuccheri con l’utopistica – ma consolatoria – convinzione che quell’insieme di calorie gustose siano una spinta in alto per il morale. Sia ben chiaro: finito il tempo del #iorestoacasa ringrazieremo per i dorsali e gli addominali di cui vedi sopra, che ci hanno tenuto compagnia alternandosi al tempo passato davanti al forno acceso!!! Al momento la soddisfazione della realizzazione della nostra “opera d’arte” ci apre il cuore (e lo stomaco) e perciò ben venga nell’immediato.
Sbirciando nel web alla ricerca di qualcosa di semplice, ci siamo imbattuti in una ricetta da realizzare velocemente (tempi di attesa a parte) e all’apparir poco impegnativa. La crostata alla nutella senza cottura cremosa (QUI la ricetta originale).
Ovviamente guardando le foto, tra quelle del sito originale e le nostre, qualche differenza c’è ma… portate pazienza!
Ingredienti: 300 grammi di biscotti secchi, 150 grammi di yogurt bianco naturale, 50 grammi di zucchero a velo vanigliato e nutella… quanto basta. E qui ovviamente la fantasia del goloso rischia di sconfinare tra il Q.B. e Q(uanto) N(e) V(orrei), ma non perdete la speranza e… cercate di regolarvi!
La preparazione in effetti è veloce e indolore.
Tritare finemente i biscotti e metterli in una ciotola in cui aggiungeremo lo zucchero a velo vanigliato e lo yogurt. Impastare bene con un cucchiaio.
Lasciar riposare il l’impasto in frigorifero per venti minuti dopo averlo avvolto nella pellicola da cucina.
Passato il tempo richiesto, dividere in due l’impasto e stendere le parti cercando (per noi, magari per voi più esperti il “cercare” non serve) di foderare con una delle metà una teglia larga sui 18-20 cm di diametro, facendo attenzione (noi ci abbiamo provato ma l’attenzione non è servita e il risultato è stato piuttosto “originale”) a creare dei bordi di circa 1 cm di altezza.
Aggiungere la nutella (RIBADIAMO: non facciamoci prendere la mano dal q.b.) e ricoprire il tutto con l’altra metà dell’impasto. A noi la seconda palla è un po’ sfuggita di mano e in effetti ci siamo attrezzati come meglio potevamo: la nostra seconda stesa si è infatti trasformata in palline… speriamo perdonerete l’incompetenza e forse la poca pazienza, ma ci auguriamo apprezziate l’estro e l’arte di arrangiarsi…
Chiudere i bordi (o mettete le palline di pasta a gusto vostro) e lasciate riposare in frigo per almeno 8 ore.
In effetti forse l’impatto estetico non è (decisamente) come da ricetta, ma il risultato per noi (antitesi della figura dei “maestri cake designer”) è più che eccellente e il sapore gustoso – l’acido dello yogurt bilancia gradevolmente la dolcezza della nutella – non ci dispiace affatto.
Il consiglio è (vi preghiamo, seguitelo per il vostro bene!) attenersi alla ricetta originale. Sicuramente noi qualche passaggio l’abbiamo sbagliato ma qualche ora (quantomeno prima dell’impiattamento) l’abbiamo passata piacevolmente e condivisa con amore con i nostri figli.
Un altro giorno è passato. Alla prossima!