SPOLETO – Guido De Maio, Presidente emerito della Corte Suprema di Cassazione, “sceglie di raccontarsi per spunti di riflessione, nell’ambito di una sagace analisi quotidiana, per consegnarci, distribuito in brevi, sapide notazioni, un ricco e variegato zibaldone di pensieri – mai banali o patetici – un arguto, a tratti amaro, Cahier de doléances sull’epopea di questi giorni confusi, illuminato da un insopprimibile, finanche furibondo, richiamo alla ratio, per quello che un illustre Signore delle nostre lettere chiamava “il vizio di vivere“.
“Io la vio nivora” è il titolo del suo libro, pubblicato nel 2022 dall’editore La Bussola, che verrà presentato giovedì 12 gennaio alle ore 16.30 nella biblioteca comunale “G. Carducci” a palazzo Mauri. Dopo i saluti istituzionali dell’amministrazione comunale interverranno Augusto Fornaci, Consigliere della Corte d’Appello di Perugia, Valeria De Maio, Consigliere della Corte d’Appello di Napoli, l’avvocata Manola Antinori Petrini, Anna Rita Cosso, Presidente nazionale di Cittadinanzattiva APS. L’incontro, a cui sarà presente l’autore, verrà moderato da Massimiliano Rinaldo Barchi, Accademico dei Lincei.
Nato a Napoli e ora liberamente nomade tra tre diverse città (Napoli, Roma, Spoleto) a ciascuna delle quali è singolarmente legato per motivi di varia natura, è stato magistrato per ben 48 anni (dall’agosto 1964 al luglio 2012), durante i quali ha percorsi i vari livelli della professione, fino a raggiungere quelli di grado più elevato. Questo lungo excursus di vita e di esperienze ha lasciato tracce profonde nella sua anima e nei libri che ha pubblicato (compreso quello attuale), gradualmente che procedeva negli anni e nella professione. I suoi temi ricorrenti sono stati incentrati sulla Giustizia, sulla difesa di ambiente e del clima, sulla continua presenza del passato, sull’amore per il Sud dell’Italia e la campagna. De Maio, parallelamente al suo percorso di magistrato, ha sempre coltivato, come già detto, lettere e letture, pubblicando diverse opere, tra poesie e prose, cominciando da I cieli dei nostri antichi tramonti (1973), per poi proseguire con La fragile storia (1981), Gli estranei giorni (1985), Spoleto mia (1986), Paesi e destini (1992), Approdi (1997), Le irrisolte nebbie (2005), La luce dei fari, le gocce del cuore (a sei mani, con i colleghi Isabella Accorinti e Giuseppe Lo Faro, 2016), La vita a brandelli (2018).