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Intervista a Michela Giraud sull'arte di far ridere e altre cose: sarà lei a inaugurare a Perugia la prima edizione di Comic

PERUGIA – Ridere. Saper far ridere. Di cosa. E come. Per di più di questi tempi. Un mestiere difficile. Meglio, un’arte. Michela Giraud ci riesce. Per questo la rassegna Comic alla suo primo vagito ha deciso di affidarle il giorno di battesimo: 31 gennaio, ore 21, Sala dei Notari, Perugia.
 
Nonostante il cognome esotico d’Oltralpe è romana. Ha 30 anni e per chi non lo sapesse è una delle più interessanti artiste della cosiddetta stand-up comedy italiana che prevede una scarna scenografia dentro la quale ci si esibisce in piedi davanti al pubblico chiamato a interagire, nel migliore dei casi, altrimenti a rintuzzare la raffica di battute a gettata continua che toccano tasti sensibili. Ha esordito in tv a Colorado su Italia 1. Ora è nel cast fisso di “La tv delle ragazze” di Serena Dandini su Rai3. Ha raggiunto milioni di gruppi whatsapp con le cliccatissime clip di Educazione Cinica. L’ho intervistata, buttandola sul cazzeggio e divertendomi non poco,  alla vigilia di questo attesissimo spettacolo per Gruppo Corriere. Ecco cosa ne è venuto fuori.

Terrà a battesimo la prima edizione di Comic. Ce l’ha pronto l’abito adeguato?

“Guardi, io mi vesto sempre come fossi una stella decaduta del Bagaglino. Ciò che è eccesso mi piace”.

Come ci si deve preparare al suo spettacolo?

“Piano piano vi farò entrare nel mio mondo e capire che quello che racconto vi riguarda. Venite divertiti, rilassati, del resto vivete in Umbria… Mi raccomando: non usate i cellulari, non me li puntate addosso stile prima comunione”.

Che poi i suoi spettacoli hanno battute a raffica e richiedono attenzione. Bisogna, per così dire, entrarci…

“Questo è vero. Perciò venite non appesantiti, mangiate poco e state leggeri. Peraltro quando mi hanno detto che mi sarei esibita alla Sala dei Notari non ci credevo; tanto che ho detto ‘ma mi state a prende per il cu… non è possibile. Ma come ti viene pensato’. Però, se devo dirla tutta, è il luogo più bello per fare uno spettacolo”.

Mi toglie una curiosità? Nei suoi monologhi torna spesso il riferimento all’ autostrada Roma-L’Aquila…

“Avevo un ex fidanzato con velleità da artista contemporaneo e molte bizzarrie. ‘Sai -mi disse una volta – ho fatto questa performance e mi sono messo a correre contromano sulla Roma-L’Aquila’. La cosa, capirà, mi è rimasta impressa”.

Nel video diventato virale con Brunori Sas, lei lo ha stracciato, massacrato. Direi che ha vinto facile…

“Ho un’idiosincrasia contro tutto ciò che rappresenta il non autentico. Le assicuro che non è il caso di Dario Brunori. E’ un cantautore che in questo caso si fa prendere in giro ma è tutt’altro rispetto allo stereotipo che invece nel video incarna con ironia. E’ ciò che gli altri pensano di lui che attacco, non certo Dario. E poi sa che le dico? Ci vuole anche un bel coraggio per farsi prendere in giro così.”

Infatti a me è parso una vittima sacrificale.

“Esatto. Una vittima sacrificale contro il radicalismo ipocrita”.

Lei consiglia l’Amuchina per eventuali rapporti sessuali in sicurezza.

“Come lo sa?”.

Lo ha dichiarato lei. Peraltro anche in pubblico.

“Non lo ricordavo. Però se l’ho detto…”.

La cosa serviva per entrare nel concetto di rapporto di coppia che lei tratta frequentemente nei suoi spettacoli. Da ciò che dice appare molto esigente a livello sentimentale.

“A dire la verità a causa della mia insicurezza sono stata avvicinata da persone che avevano l’estensione cerebrale di una lavatrice Zoppas. Attualmente sono fidanzata con un ragazzo molto intelligente. Sembrerà un paradosso ma nel privato prediligo la semplicità. Non vivo di eccessi: non bevo, non mi drogo e mangio italiano”.

Nella scheda stampa che riguarda il suo spettacolo lei afferma: ‘lasciare ogni certezza e pigrizia anche intellettuali e mettersi in gioco‘”.

“Ho detto questo?”.

Così pare. I suoi spettacoli sono pieni di rimandi e spunti stimolanti con un linguaggio giovanilista. Lei è consapevole che in platea ci possono essere anche over 50?

“Assolutamente consapevole, anzi lo auspico. Ovvio che mi rivolgo a un pubblico giovane piuttosto che over, ma chi ora è over, giovane è stato. Dunque non è che non si ritrova e non si rispecchia in quello che dico. Perché poi, alla fine, quello che io metto in luce sono le contraddizioni umane che sono comuni e che ci attraversano in maniera trasversale. Al di là di tutto conta soprattutto il come si è. Ho incontrato nei miei spettacoli persone adulte e aperte che si sono, devo dire, molto divertite”.

Chi la faceva ridere quando ha iniziato a ridere?

“Mio nonno Michele. Un ammiraglio serissimo, napoletano. Prendeva una bambolina e faceva una sorta di teatrino: ‘ma quanto s’i bella, ma quanto s’i bella’. Mi divertitiva davvero”.

Chiudiamo con il tormentone Sanremo e l’Harem di Amadeus. Lei ci sarebbe andata?

 

“Stiamo scherzando? Crede che io sia nella posizione di dire di no a Sanremo? Mica so’ la Bellucci. La verità? Credo che arrivati a questo punto sia il momento per Amadeus di fare come Brunori, chiamarmi fare un video con io che gli dico: ‘Ma Amade’, che mme combini? Facciamo un tutorial femminista per farlo rimettere in carreggiata. Se lui avesse collaboratori svegli, mi chiamerebbe subito”.

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La rassegna “Comic” è promossa in sinergia dalla compagnia Occhisulmondo, dall’Associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore in collaborazione con Aguilar e Metanoia, con il patrocinio del Comune di Perugia.
Prevendite su circuito TicketItalia 
www.comic-perugia.it

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