LONDRA – Ieri, 3 maggio, a Londra il Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, OFMConv, e il direttore della rivista “San Francesco patrono d’Italia”, fra Riccardo Giacon, OFMConv, hanno partecipato all’inaugurazione della mostra Saint Francis of Assisi, riservata ai donors e ai prestatori delle opere d’arte. L’esposizione, che sarà aperta al pubblico a partire dal 6 maggio alla National Gallery, è interamente dedicata a opere ispirate a san Francesco realizzate nel corso di sette secoli e sarà visitabile fino al 30 luglio. Contiene numerosi pezzi appartenenti a collezioni private e pubbliche, europee e americane, di cui tre provenienti dalla collezione del Museo del Tesoro e dalla Biblioteca della Basilica di san Francesco in Assisi.
“Sono molto felice che la figura di san Francesco susciti tanto interesse – ha dichiarato fra Marco Moroni –. La sua vita evangelica è un messaggio universale di fraternità, semplicità e accoglienza. Le opere d’arte che, in diversi luoghi e lungo i secoli lo hanno rappresentato, testimoniano di questa “simpatia” che è anche “nostalgia” di una vita più autentica e solidale, che ci contraddistingue tutti. Sono certo che anche questo importante evento culturale sarà uno sprone per camminare verso quella cultura della fraternità auspicata da papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, firmata qui ad Assisi il 3 ottobre del 2020″.
La raccolta della collezione del Museo del Tesoro include opere che appartengono alla Basilica sin dal 1230: attualmente custodisce circa cento opere di diversa natura, alcune delle quali donate da figure illustri della storia francescana.I pezzi prestati dal Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco in Assisi e della Biblioteca del Sacro Convento alla National Gallery in occasione della mostra Saint Francis of Assisi sono:
“San Francesco tra quattro dei suoi miracoli post mortem”, 1253 ca. Tempera su tavola di Giunta Pisano (attribuito). Probabilmente dipinta nel sesto decennio del Duecento, l’opera restituisce l’iconografia del Santo ‘Novus Evangelista’ e taumaturgo, descrivendo quattro miracoli ‘post mortem’ avvenuti presso la sua tomba. “Corno da richiamo con bacchette”, sec. XIII, avorio medievale islamico del XIII secolo e argento. La reliquia è menzionata a partire da un inventario del 1348. Il corno veniva utilizzato per richiamare i fedeli alla preghiera. Verso la metà del Trecento vennero aggiunte le decorazioni d’argento costituite da cerchi e catenelle. “Codice miscellaneo con inventario delle reliquie”, Giovanni di Iolo, Ms. 344 del Fondo Antico, Biblioteca del Sacro Convento. Il codice è sempre appartenuto al complesso della Basilica di San Francesco in Assisi, sin dalla sua prima attestazione nel 1381. Risalente alla seconda metà del XIV secolo, è un manoscritto pergamenaceo, scritto su due colonne e rigato a inchiostro.