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In Umbria venti “piazze” per la vaccinazione su larga scala sperando che le dosi arrivino

PERUGIA – Sempre sperando che arrivino le dosi di vaccino che invece in queste ore sono sempre più in forse, il vicecommissario per l’emergenza sanitaria Massimo D’Angelo ha illustrato i piano per la vaccinazione su larga scala in Umbria “al fine di garantire in forma omogenea un intervento di prossimità capillare sul territorio”. Saranno almeno 20 i punti di raccordo, vale a dire uno per ogni 40 mila abitanti.

In Umbria è stata completata nel frattempo la prima fase di vaccinazione Pfizer e è iniziata la seconda per operatori appartenenti alle aziende sanitarie, ospiti dei presidi residenziali per anziani, medici di assistenza primaria e personale sanitario delle case di cura. L’immunizzazione completa con le due vaccinazioni, partita simbolicamente il 27 dicembre con il vaccine day, c’è infatti quella di richiamo prevista per Pfizer, riguarda oltre mille soggetti sulle 15.470 dosi fino a questo momento somministrate nella nostra regione. Riguardo le incertezze sulle forniture D’Angelo ha detto “che sono in corso le opportune comunicazioni tra la Regione e la Struttura commissariale di Arcuri. Riteniamo che le dosi verranno garantite perché è impensabile che non si possa somministrare la seconda dose a soggetti a cui è stata iniettata già la prima. Per ora, inoltre, non ci sono ancora indicazioni precise sui tempi per il passaggio successivo”. Già, ma le incertezze in questo senso crescono di ora in ora. Se ne è fatto portavoce lo stesso premier Conte, come abbiamo riferito su Vivo Umbria ieri.

Questo rinvia l’avvio della pianificazione vaccinale per la fascia maggiormente a rischio: gli over 80.

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