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In mostra l’antropologia del male. Le vittime del nazismo negli album dei soldati tedeschi

PERUGIA – A Perugia, presso la Domus Pauperum in Corso Garibaldi 84, è in corso la mostra “Antropologia del Male. Le vittime del nazismo negli album dei soldati tedeschi”, inaugurata il 27 gennaio e aperta fino al 16 febbraio 2025. In pieno centro storico, l’esposizione raccoglie circa novanta riproduzioni di fotografie scattate da militari tedeschi tra il 1939 e il 1942 nei paesi occupati durante la Seconda Guerra Mondiale. Fotografie che documentano, fanno riflettere e mostrano senza filtri quello che quel periodo è stato davvero per chi lo ha vissuto. Una cruda realtà disumana che va ricordata e diffusa.

 

 

L’esposizione è stata resa possibile grazie al lavoro di ricerca degli album da parte di Marco Trinei, architetto e appassionato collezionista. Insieme a lui, hanno ideato e realizzato la mostra altre tre curatrici: Martina Barro (vicepresidente dell’Associazione “Vivi il Borgo”), Marta Petrelli (grafica) e Cristiana Palma (studiosa di storia della fotografia).

L’associazione “Vivi il Borgo” che ha organizzato la mostra, continua la sua mission di promozione culturale all’interno del proprio quartiere e non solo. L’obiettivo è ricordare l’Olocausto, che causò la morte di circa 6 milioni di ebrei e milioni di altre vittime, attraverso una riflessione sul ruolo della propaganda e del consenso sociale nel radicamento del male. Le fotografie documentano la brutalità dei campi di sterminio come Auschwitz-Birkenau, dove morirono oltre 1,1 milioni di persone, e le atrocità commesse sotto il regime nazista, che ufficializzò la “Soluzione Finale” nella Conferenza di Wannsee del 1942. La mostra, dunque, invita a una memoria attiva per evitare l’indifferenza, sottolineando l’importanza della giustizia storica, come dimostrato dal Processo di Norimberga contro i criminali di guerra.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, molti soldati nazisti erano dotati di fotocamere per documentare le operazioni militari, alimentare la propaganda del regime e creare album personali. Le immagini, spesso utilizzate dalle SS e dalla Gestapo per scopi amministrativi e investigativi, servivano anche a rafforzare l’ideologia nazista e la disumanizzazione delle vittime. Scattate come trofei di guerra o testimonianze della “missione” nazista, queste foto rappresentano oggi una cruda prova storica delle atrocità dell’Olocausto. La mostra Antropologia del male espone proprio questi scatti, invitando il pubblico a una riflessione sulla memoria e sulla responsabilità collettiva.

Le immagini, documentano con freddezza episodi di prigionia, lavori forzati, rastrellamenti e scene di morte, offrendo una testimonianza diretta delle atrocità commesse. L’allestimento prevede la collocazione di molte fotografie all’interno di vere e proprie gabbie, simbolo di costrizione, invitando i visitatori a confrontarsi emotivamente con le immagini in uno spazio ristretto che mette alla prova sguardo e spazio vitale.

 

 

Questa esposizione rappresenta un’importante occasione per riflettere sulle atrocità del passato e sull’importanza della memoria storica, offrendo una prospettiva antropologica sia dal punto di vista degli oppressori che delle vittime. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 17:30 alle 20:00. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare la pagina Facebook dell’Associazione “Vivi il Borgo“.

 

 

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