In edicola il Barbanera 2021: 12 mesi in compagnia di una tradizione “made in Umbria”

FOLIGNO – E in edicola il Barbanera 2021.  L’almanacco più celebre e longevo d’Italia, stampato per la prima volta a Foligno nel 1762,  ha conquistato il titolo dell’UNESCO di Memoria del mondo“, Patrimonio documentario dell’Umanità ed è arrivato alla 259esima edizione.

“Mese dopo mese – spiega l’editore –  stagione dopo stagione, dispensa curiosità, notizie e suggerimenti per il benessere del corpo e della mente, per la cucina e il tempo libero, per la casa, la famiglia, l’orto e il giardino, per uno stile di vita sostenibile e consapevole, in armonia con i cicli delle stagioni e la natura tra buone pratiche e nuove sensibilità”.

Da sottolineare il fatto che questa edizione propone alcune novità: una nuova grafica, le ricette illustrate a mano, attenzione alla dimensione psicologica nella rubrica “Ama la vita”,  lo “Zodiaco, il tuo lato fiorito”, un oroscopo verde, i “Giardinieri viandanticon itinerari di viaggio verso alcune delle più belle oasi paesaggistiche d’Italia.

Barbanera il filosofo saggio

Erudito, astronomo, eremita, filosofo passato alla storia per la saggezza e per le sue previsioni, Barbanera visse a Foligno nel 1700, quando il confine tra astronomia e astrologia, dottrina e buosenso popolare non era ancora così ben delineato. Tra realtà e leggenda, questa misteriosa figura di saggio dalla folta barba nera diede alle stampe il suo primo lunario nel 1762. Da allora la sua fama crebbe di giorno in giorno travalicando i confini regionali, fino a divenire calendario e almanacco italiani per antonomasia.

La casa di Barbanera, in Umbria l’almanacco vivente

Da più di due secoli e mezzo fedele a se stesso, eppure sempre al passo con i tempi, l’Almanacco Barbanera nasce in Umbria, a Spello, in un complesso rurale del XVIII secolo di circa 7 ettari certificati bio, che ospita la sede editoriale con la redazione – in un antico bachificio completamente ristrutturato – la Fondazione Barbanera 1762 – un archivio storico con oltre 50mila documenti antichi di cui 13mila almanacchi, calendari e lunari da tutto il mondo – e l’Orto giardino delle Stagioni – uno scrigno prezioso di biodiversità, firmato dal paesaggista Peter Curzon, dove convivono e dialogano in armonia, tra fontane e pergolati, semi e ortaggi rari o in via d’estinzione, frutti di archeologia arborea, fiori ed erbe officinali -.

2015, Barbanera “Memoria del mondo” Unesco

Nel 2015 l’UNESCO ha accolto la Collezione di almanacchi Barbanera, conservata a Spello presso la fondazione Barbanera 1762 (precisamente 356 pubblicazioni tra almanacchi a libretto e lunari da parete pubblicati dal 1762 al 1962), nel registro “Memory of the World”, il programma che censisce e tutela i principali patrimoni documentari dell’umanità. Con il titolo di “Memoria del mondo” l’Unesco ha quindi riconosciuto valore di universalità all’Almanacco Barbanera, quale simbolo di un genere letterario che ha contribuito a sviluppare e a trasmettere la cultura popolare e l’identità di intere nazioni.

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Redazione Vivo Umbria: