In arte Jorex, l’artista ternano dell’astrattismo sulle orme di Kandinsky

Laurentiu Nicolae Joita,  classe 1994 (nell’ immagine di copertina nel suo studio) è un pittore emergente. Una vena artistica scoperta durante uno dei periodi più brutti di questi ultimi tempi, la pandemia. Ma lasciamo parlare lui.

Sono di Terni, nato in Romania. Il mio tipo di pittura guarda all’astrattismo, non ho studiato arte ma dipingo fin da piccolo e da quando è scoppiato questo casino del Covid ho cominciato a dipingere sul serio  visto il tempo che avevo forzatamente  a disposizione. Così ho riempito la camera di quadri lavorando con l’olio e le spatole. Dipingevo qualsiasi cosa mi passasse per la testa. Non parto con un’idea precisa in testa ma solo con la gioia di cominciare per poi arrivare a raccontare una piccola storia”.
Questo in sintesi il suo pensiero. Espressioni artistiche nuove, quindi.  Qualcosa di vero e genuino, contingente ed essenziale. Colori tenui e linee omogenee. Un tipo di pittura fuori dagli schemi convenzionali. Un uso del colore che si modella man mano che prende vita con un susseguirsi di giocose tonalità, tra modo di essere e modo di esprimersi lasciando al pennello la libertà di muoversi e giocare con il misterioso e infinito piano di quella  superficie dapprima bianca e poi resa ancor più viva dalla diversità di colori, linee e punti.  In questi dipinti si legge la personalità dell’ autore che si immerge in un frastagliato mondo di novità infinite e pregne di calda vitalità. Un genere astratto espressionista post impressionismo che si avvicina al genere  Kandinsky (Russia 16 dicembre 1866 Francia 13 dicembre 1944), e lo si ritrova nell’opera Bokery acrilico su tela 40×50; oppure nell’altra opera Time Trap 30×50  tecnica mista. Oppure nel Crowd Control acrilico sul pannello telato 30×40.
Questa vivacità nel proporre forme e figure geometriche in alternanza di linee e punti più o meno disparati da una resa sensibile all’ insieme dell’opera con contrasti di colori più o meno vivaci secondo gli stati d’animo e le aspirazioni esistenziali dell’ autore, il quale che non disdegna la ricerca di quella parte di sé incompiuta o tantomeno nascosta in un  contrastante e opprimente vortice di frammentati movimenti e malinconiche sensazioni, ciò si può notare soprattutto nel Bokery: dalla inquietante voluttuosità, alla magia per burla. Con senso armonico Jorex ci dona tutto se stesso con rapidità e senso.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.