Il trio del nuovo prog italiano: Aliante – Sul confine

Dopo il buon esordio nel 2017, Forme libere, il trio toscano (Alfonso Capasso, basso, e Jacopo Giusti, batteria, entrambi in precedenza con gli Egoband ed Enrico Filippi, tastiere) ritorna sulla scena con un altro lavoro completamente strumentale, Sul confine.

Sono otto tracce, ma è praticamente un continuum, o meglio una suite (termine caro al prog), dei primi sette titoli affiancati dalla conclusiva Nel cielo.

Pur non mancando ovvi riferimenti ad un genere ben definito (Orme, ELP), l’album è assolutamente piacevole e non mancano momenti caratterizzanti.

Tutto il disco è pervaso da un timbro vagamente jazz, ad iniziare dall’apertura di Viaggio nel vento, proseguendo con Metzada, dove l’organo Hammond la fa da padrone ma la ritmica non è da meno.

Si prosegue con Ai confini del mondo, dove compare l’unico ospite del lavoro, la violinista Maranna Vuocolo, un’ottima ballad.

Ancora La rana, il cui potente riff avvicina il sound al prog di nuova generazione

E’ poi la volta della solenne Cigno Nero, con riferimenti anche alle colonne sonore dei film western.

Ancora Il quadrato, dal sound più vicino alle origini del genere, per terminare con la gioiosa Tenente Drogo, traccia conclusiva della suite.

Il finale Nel cielo, dalla prima parte al pianoforte, è una dedica al cantautore Renzo Zenobi, che il gruppo ha accompagnato nell’ultimo lavoro Volando.

Sicuramente per poterlo apprezzare sono consigliati più ascolti, ma con questo album il gruppo conferma che quanto di buono dimostrato con il primo lavoro non era certo casuale.

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.