È molto particolare la storia del Rovescio della Medaglia; la band si è formata nel 1970 ed è stata protagonista della migliore stagione del rock progressive passando dall’hard rock dei primi due lavori, “La Bibbia” del 1971 ed “Io come io” del 1972, ad atmosfere che si sono fatte in parte più morbide grazie al terzo disco.
Infatti il gruppo incise nel 1973, con la collaborazione del M° Luis Bacalov, “Contaminazione”, che rappresenta il loro migliore lavoro ed è tutt’oggi considerato tra i capisaldi del genere prog. Si tratta di un album che unisce la matrice rock a quella classica e sinfonica, com’era d’altronde già avvenuto con i lavori di Osanna e New Trolls. Il riferimento è la musica di Bach e le liriche afferiscono alla storia di un musicista scozzese che riteneva di esserne il figlio reincarnato.
La formazione da subito troverà molto riscontro con le esibizioni dal vivo finché non subirà il furto di un tir contenente tutta la loro strumentazione che contribuirà a decretarne lo scioglimento.
Dopo molti anni il chitarrista Enzo Vita riformerà il gruppo ed inciderà “Il ritorno” nel 1995 e “Vitae” nel 1999.
Successivamente nel 2011 sarà pubblicato “Microstorie”, quindi due live, il primo denominato “Official bootleg”, tratti dai concerti in Giappone, e l’altro “Live in Tokyo”, riproposizione integrale di “Contaminazione”. Infine nel 2016 l’ultima incisione, “Tribal domestic”, dove in un brano è presente la storica voce del cantante Pino Ballarini.
Visto il favore del pubblico Vita decide di assemblare una formazione del tutto nuova, con la quale inizia ed esibirsi in concerto, formata dai tastieristi / cantanti Nicola Costanti e Carmelo Junior Arena, dal chitarrista Pino Polistina, dal bassista Andrea Castelli e dal batterista Andrea Bruni.
Debbo dire che ho seguito negli anni la band, in particolare per i primi due lavori, quelli più “pesanti” per intenderci dal punto di vista musicale, visto che le atmosfere erano più orientate verso l’hard rock e non ho mai tenuto troppo in considerazione “Contaminazione”, forse considerandolo una sorta di “tradimento” verso il genere prodotto negli altri dischi, non avendone approfondito l’ascolto.
Invece è evidente che non è un caso se quest’album è considerato tra i migliori album del progressive, e non solo italiano; le atmosfere in esso contenute catturano l’ascoltatore e la fusione / contaminazione tra i generi (prog, rock, classica, sinfonica), è davvero riuscita.
Sarà probabilmente anche per questo che la formazione costituita nell’ultimo periodo inizia ad esibirsi in concerto eseguendo l’album in maniera integrale.
Tra le prime esibizioni ne viene registrata una, nella suggestiva location dell’abbazia di San Galgano, con ospite Vittorio De Scalzi al flauto in “Alzo un muro elettrico” ed un quartetto d’archi di Castiglione del Lago.
Da ciò scaturisce il disco, appena pubblicato per Jolly Roger Records, Contaminazione 2.0, edito sia in cd (con tre bonus tracks), che in vinile, anche colorato in edizione limitata; un lavoro molto interessante con un’ottima qualità della registrazione.
La solidità della formazione conferisce ai brani proposti una veste nuova pur rispettandone i canoni e si ha così la possibilità di riascoltare dopo quasi cinquant’anni un album storico del prog.
Il caso ha voluto che il concerto avrebbe dovuto svolgersi alla fine di luglio del 2018 ma a causa del maltempo venne rinviato al mese di settembre.
Il debutto live della band era avvenuto solo poche settimane prima, il 18 agosto 2018, alla Rocca di Castiglione del Lago, nell’ambito dell’evento organizzato da Massimo Sordi, attuale presidente di Trasimeno Prog, in cui per la prima volta, oltre a ”Contaminazione”, sono stati eseguiti gli altri due lavori del M° Bacalov, “Milano Calibro 9”, degli Osanna, e “Concerto grosso” dei New Trolls.
Ma il legame continua; infatti a presentare la serata della registrazione del disco è stato proprio Massimo Sordi e le tre tracce aggiunte, tratte dall’album “La Bibbia” presenti nel cd, sono state registrate nel corso di un concerto nel maggio 2019 all’Auditorium Music Tribe di Barberino Val d’Elsa; proprio in quell’occasione prese forma l’idea dell’associazione Trasimeno Prog.
La band si è anche esibita durante la presentazione dell’associazione nell’ottobre 2019 ed infine è stata ospite nella seconda serata del Trasimeno Prog Festival svoltosi nello scorso mese di agosto, malgrado il covid; l’unico festival prog in Italia nel 2020. Viso il legame consolidato, il gruppo ha citato nei crediti dell’album il presidente Massimo Sordi e l’associazione Trasimeno Prog.
Vi invito all’ascolto perché merita senz’altro.
#stayprog