Il regista Eugenio Barba al Festival Tradimenti: “Il teatro può essere un’isola di libertà”

TERNI – Si è concluso il festival teatrale Tradimenti – Ri- scrivere il mito che per tre giorni ha animato gli spazi del CAOS. Un evento promosso da UILT Umbria – Unione Italiana Libero Teatro e da Killthemuseum APS con spettacoli, laboratori e incontri che hanno visto la partecipazione di alcune fra le figure più importanti del teatro contemporaneo. Tra queste, il regista Eugenio Barba, allievo e amico di Grotowski, fondatore dell’Odin Teatret, considerato l’ultimo grande maestro teatrale dell’Occidente, che sabato sera al Secci, ha presentato in anteprima nazionale il work in progress del suo ultimo spettacolo, Ricordando Tebe.

 

 

Il focus della tre giorni era incentrato sulla riscrittura del mito, un elemento sempre presente nella nostra società ha sottolineato Barba, dove tuttora “svolge la sua fondamentale funzione di ispirare i singoli individui”. La mattinata di sabato ha visto un partecipato dialogo su questo tema, a cui hanno preso parte critici, docenti e i registi degli spettacoli teatrali del festival, con la conclusione affidata proprio a Barba sull’eterno ritorno del mito.

Con Vivo Umbria, Barba ha parlato anche del suo rapporto con Grotowski, che gli ha trasmesso la sua visione del teatro. “Il teatro può essere un’isola di libertà. Per me l’esperienza fondamentale è stata apprendere che il teatro debba avere un mito che sia profondamente personale, quello di una libertà interiore che devi mantenere per non capitolare di fronte al sistema.”

Manola Conti, consigliere regionale di UILT e socio fondatore e consigliere di Killthemuseum, ha espresso viva soddisfazione per l’ottima riuscita della manifestazione. “C’è stata una grande organizzazione che ha funzionato benissimo, ma soprattutto l’orgoglio di aver portato tutto ciò a Terni. La risposta del pubblico, molto curioso e attento, ci ha ripagato di tutti gli sforzi.”

 

 

Grande cura nel festival è stata rivolta al rapporto tra teatro e disabilità, coinvolgendo le realtà locali impegnate su questo fronte. In particolare, sono state esplorate le potenzialità sociali del teatro, grazie al laboratorio condotto dal coreografo Dario La Ferla dell’INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa e alla mattinata di domenica interamente dedicata al dialogo sul tema Teatro e disabilità.

Quell’isola di libertà nominata da Barba sembra aver dato prova della sua esistenza proprio nel fine settimana appena trascorso. Tradimenti è il festival che è riuscito a coniugare attente e ispirate riflessioni, attraverso il dialogo e la cura, dimostrando già in questa primissima edizione, che il teatro non solo ha sempre molto da raccontare, ma soprattutto che quel racconto riguarda ancora e sempre tutti, nessuno escluso,

 

Sara Costanzi: Metà Italia, metà Svezia, vivo di cultura. Ho una laurea in teatro contemporaneo. Animalista e amante della natura, mi appassionano le storie, la storia, la musica, l’arte, il cinema e il teatro.