Con Umbria Jazz alle porte il nuovo lavoro del quintetto di Enrico Rava (Fearless five), vede la luce in digitale, per poi approdare anche in formato fisico, in concomitanza con il concerto di questa formazione al Teatro Morlacchi di Perugia (il prossimo 19 luglio).
E’ l’etichetta Parco della Musica Records a pubblicare, tra pochi giorni, questo nuovo capitolo della discografia del quasi ottantacinquenne (è infatti nato il 20 agosto 1939), musicista triestino.
L’album è stato registrato a febbraio 2024 negli studi della Casa del Jazz di Roma, ed è un piacere ancora una volta ascoltare le note della tromba e del flicorno di Rava punteggiare i vari brani.
La musica contenuta prende spunto da suoi lavori precedenti, rivestendoli di un carattere nuovo con arrangiamenti ad hoc per il quintetto.
Che è formato da giovani musicisti dei quali il trombettista triestino s è sempre attorniato, in particolare negli ultimi anni; ed allora troviamo: Francesco Diodati alle chitarre, Matteo Paggi al trombone, Francesco Ponticelli al contrabbasso ed Evita Polidoro, batteria e voce (in Amnesia).
Dieci sono le tracce del disco equamente divise: cinque di media o lunga durata e cinque brevi quadretti intorno ai due minuti.
Si parte con Lavori casalinghi, il brano più lungo con suoi 11 minuti, che Rava dedicò a Massimo Urbani (il sassofonista scomparso a 36 anni nel 1987), ed inserito nell’album Enrico Rava Quartet, pubblicato da ECM nel 1978; ma durante l’ascolto è possibile trovare altre due composizioni da questo disco: Lady Orlando e quella che da il nome a questo progetto (Fearless five).
Da Noir, album del 1997 dell’etchestta francese Label Blue, ecco Amnesia (con i vocalizzi della Polidoro, brava non solo come batterista), e The trial, dove spicca l’ottimo solo al trombone di Matteo Paggi.
La parte del leone invece, con quattro estratti, la fa il disco del 1987, edito da Gala Records, Animals: si tratta di Infant, la breve Bell flower, Spider blues (con il suo frizzante giro armonico e la chitarra di Diodati e la coppia ritmica Ponticelli / Polidoro sugli scudi), e Fragile.
A chiudere il disco è Le solite cose da Rava plays Rava del 1999 (Philology Records), che era apparso anche in una compilation per la rivista Musica Jazz di un anno prima.
Un lavoro convincente, e come dice il titolo “Senza paura”, che conferma Enrico Rava come uno dei migliori traghettatori verso le nuove generazioni dei musicisti del significato della musica di qualità.
Il disco sarà presentato, oltre che ad Umbria Jazz al teatro Morlacchi, l’1 agosto a Sogliano (LE) per il Locomotive Jazz Festival e il 7 settembre all’Open Jazz di Ivrea (calendario in aggiornamento).
Le foto della galleria sono di Riccardo Musacchio, Giorgio Luzi e Roberto Cifarelli
Qui è pssibile ascoltar Fearless five
La tracklist: Lavori casalinghi / Lady Orlando / The trial / Infant / Amnesia / Bell flower / Spider blues / Cornettology / Fragile / Le solite cose
La formazione: Enrico Rava, tromba e flicorno / Matteo Paggi, trombone / Francesco Diodati, chitarre elettriche e acustiche / Francesco Ponticelli, contrabbasso / Evita Polidoro, batteria e voce