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Il prog del terzo millennio #40 Semiramis / La fine non esiste

Sarà pubblicato domani 23 febbraio da BTF il nuovo album dello storico gruppo prog Semiramis “La fine non esiste”.

La copertina dell’album “La fine non esiste”

A distanza di oltre cinquant’anni dall’esordio con la pubblicazione del concept album “Dedicato a Frazz”, seguita unicamente nel 2017 dal DVD/CD “Frazz live”.

La copertina di “Dedicato a Frazz”
La copertina di “Frazz live”

Il gruppo romano nacque nel 1970 (il nome allora era Ipotesi di una Metamorfosi), e qualche tempo dopo, con l’entrata in formazione di un giovanissimo Michele Zarrillo alla chitarra ed alla voce, divenne Semiramis.

L’album “Frazz” (il titolo deriva dalle lettere iniziali dei cognomi dei componenti), si basa sulla storia del clown dal medesimo nome, uno psicopatico attratto dal luna park dove pensava ci si recasse per farlo divertire.

Il disco, pubblicato nell’ottobre del 1973, è tra i migliori lavori del prog italico, influenzato dal suono nato da poco in Inghilterra unito ad un’interessante vena melodica di stampo mediterraneo.

Dopo un anno però il gruppo si scioglierà anche in seguito all’abbandono del bassista Marcello Reddavide e del tastierista Maurizio Zarrillo, fratello di Michele, in seguito noto cantautore.

Sarà il batterista Paolo Faenza che dopo circa quarant’anni vorrà riunirsi agli storici compagni Maurizio Zarrillo e Giampiero Artegiani; con loro Ivo Mileto al basso, Rino Amato alle tastiere, Antonio Trapani alla chitarra e Vito Ardito alla voce.

Riprende il lavoro, alcuni concerti e viene registrato “Frazz live” ma uno dopo l’altro scompaiono prima Maurizio Zarrillo e poi Giampiero Artegiani.

Per onorarne la memoria Faenza decide di continuare l’avventura, e chissà che il titolo del nuovo album non si riferisca proprio alla caparbietà del batterista.

Così il gruppo partecipa durante la pandemia alle iniziative online di Trasimeno Prog (1° maggio in prog ed intervista nella rubrica 4 chiacchere a casa di) e poi il 20 agosto 2021 è ospite alla seconda edizione del Trasimeno Prog Festival; in seguito si torna in studio e si arriva all’attualità con l’uscita del nuovo disco.

Il gruppo sul palco del Trasimeno Prog Festival nel 2021 con l’ospite Pino Ballarini (ex cantante de Il Rovescio della Medaglia)

La fine non esiste” contiene sei tracce inedite ma, diversamente da “Dedicato a Frazz”, non è un concept album.

Una formazione rinnovata con alcuni cambiamenti ha inciso il lavoro; ssono entrati Marco Palma alla chitarra acustica, già sodale di Daniele Sorrenti nei Laviàntica, e Giovanni Barco alla voce, dando vita a poco meno di 40 minuti di musica nel solco dell’autentico prog pur se dal taglio decisamente attuale.

Analizzando i brani arriva subito un pugno nello stomaco con il riff de “In quel secondo regno”, che si dipana tra rock duro e momenti più dilatati; bene le parti vocali del nuovo elemento Giovanni Barco mentre le tastiere e la chitarra elettrica sorreggono il brano e fa capolino il vibrafono.

Cacciatore di ansie” si muove sulla falsariga della fusion; il testo sembra rimandare al protagonista di Frazz, alla ricerca dei suoi problemi; bella la parte centrale dove Sorrenti al piano azzecca la giusta sonorità.

Il terzo brano “Donna dalle ali d’acciaio” è dedicato alla grande trasvolatrice americana degli anni ’30 Amelia Earhart che finì in mare col suo aereo Lockheed nel tentativo di effettuare la traversata oceanica; il moog e contrappunti di chitarra elettrica lo caratterizzano.

Con “Non chiedere a un dio” torna la figura di Frazz; nel testo (dove scopre che potrà salvarsi solo grazie alla musica), e dal punto vista musicale dove si riaffacciano melodie del disco d’esordio con flauto ed organo Hammond.

Un altro trasvolatore, Umberto Nobile, è al centro di “Tenda rossa”, la prima traccia resa disponibile su Bandcamp dal mese di gennaio; a quasi cento anni di distanza si racconta della disavventura di Nobile, precipitato al polo nord e sopravvissuto proprio grazie alla tenda nominata nel titolo; la drammaticità del racconto ben si sposa con gli stop and go del prog.

Il disco si chiude con “Sua maestà il cuore”; nel brano si analizza il comportamento dell’organo più importante del corpo, protagonista con il suo pulsare delle varie fasi della vita; dal lato musicale il break con il duo piano voce è molto riuscito.

In conclusione un ottimo lavoro che riaccende i riflettori su questa band, che pur con un solo lavoro, è stata protagonista del periodo migliore del prog e continua ad esserlo.

La tracklist del disco: In quel secondo regno / Cacciatore di ansie / Donna dalle ali d’acciaio / Non chiedere a un Dio / Tenda rossa / Sua maestà il cuore

La band

La formazione:

Paolo Faenza – batteria, vibrafono / Ivo Mileto – basso / Emanuele Barco – chitarre elettriche / Marco Palma – chitarre acustiche / Giovanni Barco – voce / Daniele Sorrenti – tastiere, organi, synth, flauto traverso

L’album è disponibile in vinile arancione trasparente con copertina apribile, CD digipack e digitale sulle principali piattaforme.

In anteprima è stato presentato durante il Music Day di Roma lo scorso 10 febbraio

La presentazione ufficiale avverrà domani 23 febbraio a Roma presso la Discoteca Laziale, Via Giolitti 263, alle ore 17:00

Del disco si parlerà nella prossima puntata di Prog on the lake, sulla web radio Progsky, giovedì 29 febbraio alle 15:30

Abbiamo scambiato due chiacchiere con il tastierista Daniele Sorrenti.

Ciao Daniele, ci parli della nuova formazione; ci sono dei cambiamenti rispetto al vostro ultimo concerto al Trasimeno Prog Festival il 20 agosto del 2021, giusto ?

Salve a tutti; quando abbiamo deciso a novembre 2022 di realizzare un nuovo disco e di comporre nuova musica, ai vecchi componenti Paolo Faenza, Ivo Mileto, Emanuele Barco ed il sottoscritto, sono stati inseriti Marco Palma alle chitarre acustiche 6 e 12 corde e Giovanni Barco, gemello di Emanuele, alla voce.

Essendo questo un lavoro molto importante per i SEMIRAMIS dopo oltre 50 anni dall’uscita di ‘’Dedicato a FRAZZ’’ avevamo bisogno di persone che sin da subito ci credessero; volevamo dare molta importanza alle chitarre acustiche e sopratutto abbiamo scelto una voce ‘’fresca’’ ed in pieno stile SEMIRAMIS.

Siete tornati ad esibirvi alcuni anni fa; poi i casi della vita hanno portato alla dipartita di due membri storici della formazione ma non vi siete arresi; è così ?

Si, vi confesso che purtroppo le premature dipartite di Maurizio Zarrillo e di Giampiero Artegiani, ai quali abbiamo dedicato questo nuovo lavoro, ha fatto vacillare Paolo Faenza non poco tanto che a caldo aveva deciso di smettere con il ‘’mondo SEMIRAMIS’’.

Noi della band abbiamo insistito che ciò non accadesse; alla fine Paolo si è ricreduto ed abbiamo preso questi tragici eventi come il famoso ‘’LA’’ per ripartire a fare le cose in grande.

In questi giorni viene pubblicato il vostro nuovo album “La fine non esiste”, a cinquant’anni dal leggendario Dedicato a Frazz, uscito nel 1973; come nasce questo lavoro ?

Scaturisce dall’esigenza di raccontare in musica ancora tanto; ci siamo chiusi in studio, in prima battuta, io e Paolo a comporre i brani ed i testi e con un lavoro certosino di arrangiamenti; il resto dell’attuale line-up ha fatto la differenza.

Questo disco non sarebbe riuscito cosi se non si fosse svolto un lavoro di gruppo e se non ci fossero state le collaborazioni fondamentali di Maurizio Pinna ‘’Mixwithnorules’’ che ha curato il mixaggio & mastering, Massimiliano Angelotti che con i suoi due fantastici dipinti ha reso le copertine interne ed esterne da ‘’collezione’’ e sopratutto la BTF di Massimo Buffa che l’ha prodotto e creduto in questo lavoro.

Potresti dirci quali sono le differenze rispetto a Frazz, che era un concept album ?

La nostra intenzione era quella di lasciare il timbro SEMIRAMIS, utilizzando gli strumenti principi come Eminent, Vibrafono e Synth, ricercando sonorità moderne e con stampo americano.

Non è un concept ma volevamo che diventasse un inno alla capacità di andare oltre, di superare i confini di ciò che è considerato possibile, normale, giusto. Una scintilla, geniale e folle allo stesso tempo, che permetta all’individuo di fare un passo in avanti, piccolo o grande che sia. Un passo che aumenti la consapevolezza collettiva, utile ad affrontare i cambiamenti radicali di una società forsennata. Superare i confini comporta sacrifici, rinunce ed uno sforzo che possono essere concepiti solo da chi guarda realmente dentro di sé, illuminando i mille universi che albergano in ciascuno di noi.

Quali prospettive si aprono dopo questo nuovo lavoro; c’è un grande fermento di ritorno al prog; sei d’accordo ?

SEMIRAMIS vuole suonare! Vuole continuare a dare tanto agli appassionati, non soltanto di questo genere e vuole continuare a fare le cose fatte bene.

Penso che più che un ritorno al prog, le persone abbiano la necessità di ascoltare qualcosa di sano, che li incolli alla sedia e li faccia tornare a sognare ad occhi aperti; come dico sempre abbiamo bisogno di ‘’Bellezza, di Amore e di Tenerezza’’, l’unica ricetta che ci può far riemergere da questo momento storico.

Ringraziamo Daniele Sorrenti e chissà che le strade dei Semiramis e di Trasimeno Prog non s’incrocino ancora

Grazie a te, come sempre cordiale e attento alla buona musica!

La foto del Trasimeno Prog Festival 2021 è di Francesco Renne

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