Ne avevo parlato un paio d’anni dell’esordio della Banda Belzoni, recensendo il loro album, uscito nel 2019 (https://www.vivoumbria.it/il-prog-del-terzo-millennio-2-banda-belzoni/).
Lo scorso 23 settembre è stato pubblicato il secondo capitolo, “Timbuctu“, da oggi disponibile sulla piattaforma Bandcamp (https://maracashrecords.bandcamp.com/album/timbuctu?fbclid=IwAR0DtJa4tRuztU44go7SHgsKKqwbWKpevHps-Erm0esFAPiPKshYyHFXpF8), e mi fa davvero piacere presentare questo nuovo lavoro.
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Dopo il rilascio del brano “Sarah sarai” un paio di settimane fa eccoci dunque all’album.
Il disco, colonna sonora del libro “Il Gigante del Nilo” (Oscar Storia, 2019) – ed i cui testi sono di Marco Zatterin – si ispira al viaggio in nave dell’esploratore Giovanni Battista Belzoni da Gibilterra con destinazione Timbuctù nell’estate del 1823.
E fruga tra i suoi ricordi, dai soggiorni a Mosca, in Danimarca, a Parigi e a Londra ed in particolare agli anni passati con Sarah, la compagna di una vita intera, condivisi con i compagni di viaggio.
11 brani inediti con i quali la band di Gigi Venegoni e Sandro Bellu torna alla ribalta della scena musicale con un’opera che non è neppure giusto circoscrivere nel prog, si tratta di musica totale; un disco suonato e cantato con passione e con arrangiamenti azzeccati.
Si inizia con la short version di “Sarah sarai (preludio)” ed è subito magia; in soli 100 secondi ci si addentra nella atmosfere del disco; si prosegue con “Intrigoni”, lungo brano a prevalenza strumentale, dove compare la marimba di Marta Caldara dei Syndone.
La terza traccia è “Se mi oriento” e non posso a fare a meno di sottolineare la prova alla voce di Mauro Mugiati – già nel disco precedente – che fondendosi con la melodia trova nell’ orecchiabilità la chiave di volta vincente – cosa che avviene per buona parte dell’album; nella seconda parte tastiere e chitarra cesellano gradevoli intrecci.
E’ il piano ad aprire “Scrivi con ogni carovana pt. 3” che poi si dipana con dinamiche prog rock; “La città della luce” è il primo strumentale del disco; la chitarra di Gigi Venegoni è in grande spolvero sorretta dalle tastiere .
In “Oltre il mare” ritroviamo con piacere Paul Mazzolini – in arte Gazebo – anche lui coinvolto nel disco del 2019 mentre “Copenhagen” ha un’interessante prima parte strumentale.
E’ la calda voce di Lino Vairetti che impreziosce “Latitudine zero”; ad un certo punto il brano assume un sapore quasi orientale ed i cori sono molto d’effetto.
“Il discorso del se” è un altro gradevolissimo strumentale; “La nuvola” ha un ritornello ed un giro di tastiere che t’entra subito in testa.
Il disco si conclude con la versione estesa di “Sarah sarai”, dedicata alla compagna dell’esploratore, ed è una grande chiusura con un bell’intervento di Franco Mussida, ex chitarrista di PFM , alla chitarra acustica.
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Un gran bel disco, del quale si parlerà – attraverso la webradio Progsky, all’interno di “Prog on the lake” – che l’emittente realizza in collaborazione con l’associazione Trasimeno Prog, nella puntata del prossimo 20 ottobre, che s’ascolta d’un fiato e che mi auguro di poter apprezzare in concerto.
La tracklist dell’album:
“Sarah Sarai”, “Intrigoni”, “Se Mi Oriento” , “Copenhagen” ,“Latitudine Zero”, “La Città Della Luce”, “Il discorso del Se”: musiche di Luigi Venegoni; “Scrivi Con Ogni Carovana”, “La Nuvola”: musiche di Sandro Bellu; “Oltre il Mare”: musica di Paul Mazzolini; Testi e storie di Marco Zatterin
La formazione dell’album è la seguente: Sandro Bellu: chitarre, tastiere e voci; Gigi Venegoni: chitarre, tastiere, voci + Mauro Mugiati: voce e cori; Carlo Bellotti: batteria, piatti e percussioni; Silvano Borgatta: tastiere; Fulvio Bosio: strumenti a quattro corde; Marta Caldara: marimba; Andrea Pettinelli: tastiere – Con la partecipazione straordinaria dei maestri Franco Mussida, Paul Mazzolini e Lino Vairetti