È sempre valido il detto che chi trova un amico trova un tesoro. Prova ne è lo scrittore Fabio Rossi, conosciuto quest’estate al Trasimeno Prog Festival con cui sto collaborando alla rubrica “La musica nelle parole” ed anzi, l’abbiamo inaugurata con la puntata della scorsa domenica per parlare di uno dei suoi libri, sulle pagine Facebook di Trasimeno Prog ed Area Prog e sul canale Youtube sempre di Trasimeno Prog. Nel redigere la scaletta musicale, con il suo spiccato accento romanesco, mi ha detto “metterei un brano di Barbara Rubin”. Ammettendo di non conoscerla mi sono documentato e ho scelto personalmente il brano da inserire, peraltro in perfetta sintonia con Fabio; la scelta è caduta sulla title track del suo ultimo album, “The shadows playground”.
Spulciando in rete ho scoperto che ha fatto parte del gruppo Arcansiel, fra i primi in Italia a proporre il neo prog negli anni ’80, partecipando durante la ricostituzione del 2003, alla realizzazione del quarto album, “Swimming In The Sand”. Successivamente, come solista, l’artista ha pubblicato “Under The Ice”, nel 2010 e “Luna Nuova” (un mini album di soli tre brani), nel 2017.
“The shadows playground” è invece uscito qualche mese fa e dopo averlo ascoltato in rete ho deciso di acquistarlo. Ho avuto occasione di parlarle scoprendo solo grazie alle note di copertina del disco che i brani sono tutti scritti da lei e che a parte la collaborazione vocale di Andrea Giolo e Veronica Fasanelli, ha suonato tutti gli strumenti presenti (violino, viola, piano e tastiere, chitarra, basso e batteria), oltre a cantare.
La proposta musicale spazia, secondo me, tra classica, new age e prog creando un piacevole mix.
Già dall’iniziale “Endless hope” si scorge una sorta di malinconia che accompagnerà tutto il disco; molto belli pianoforte e violino.
“Seven” e “La Maddalena” sono due ballad che hanno il momento migliore nel cantato a due voci.
“Clouds” è un delizioso quadretto acustico (meno di due minuti), per pianoforte e voce.
“Sunrise promenade” è un etereo strumentale per pianoforte ed archi; tra le tracce migliori.
Del brano che intitola la raccolta, “The shadows playground”, abbiamo anticipato qualcosa prima; forse è quello con influenze più spiccatamente prog, con atmosfere sognanti che richiamano i Genesis; molto bella l’introduzione pianistica.
Ci avviamo verso il finale del disco; “Sleeping violin” e “La ballata degli angeli” sono due strumentali con archi e pianoforte a disegnare linee melodiche che potrebbero benissimo supportare delle immagini, come una colonna sonora
“Helen’s world” conclude con atmosfere create dai cori, dal tono quasi religioso di indubbio fascino.
Ringrazio Fabio Rossi per avermi suggerito quest’artista e Barbara per la gentilezza dimostrata nei nostri colloqui epistolari; sicuramente un nome da tenere d’occhio anche nel futuro.
#stayprog