PERUGIA – L’improvvisa scomparsa di Mario Guidi, agente di alcuni dei più affermati jazzmen italiani (Stefano Bollani, Enrico Rava e molti altri), ha lasciato un enorme vuoto negli ambienti del jazz. Mario Guidi era persona schiva e riservata, ma stimata da tutti soprattutto per la sua grande umanità, l’anima di un poeta pronto a prendere posizione contro ogni ingiustizia e l’impegno sociale apertamente schierato a sinistra sin da quando da ex ferroviere, si fece notare come promoter nell’organizzazione di concerti per conto dell’Arci. Qualcuno in questi giorni ha scritto che il suo destino è stato accomunato a quello di Gian Maria Testa, il cantautore piemontese anch’egli prematuramente scomparso con cui condivideva un passato da ferroviere e un presente da poeta della musica, Testa nel cantautorato, Guidi nel jazz. Sì, poesia, mood, sentimento, anima erano tutte parole che brillavano nell’universo di Mario Guidi, quelle stesse parole che arricchiscono ora la sensibilità musicale del figlio Giovanni, pianista tra le eccellenze europee del jazz. Mario Guidi era strettamente legato anche alla sua Foligno e alla sua Umbria; amico di Carlo Pagnotta per il quale spesso lavorava ingaggiando musicisti e talenti del jazz, il festival gli è profondamente riconoscente apprezzando le sue doti umane e le sue qualità professionali. Per questo – è stato annunciato durante la conferenza finale di Umbria Jazz Winter a Orvieto – Umbria Jazz dedicherà il concerto di apertura (ore 17) al teatro Morlacchi il prossimo venerdì 10 luglio alla memoria di Mario Guidi. Protagonista dell’appuntamento nel ricordo dell’agente, sarà Enrico Rava con un gruppo “speciale”, di cui quasi certamente farà parte anche Giovanni Guidi.