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Il Post fra stati generali e ipotesi di salvezza

PERUGIA – La battaglia del Post VivoUmbria la seguirà sino alla sua soluzione che si auspica vittoriosa. La cronaca, dopo aver registrato nei giorni scorsi appelli disperati dei dipendenti, chiusure pomeridiane e aperture del week end a rischio, si arricchisce stavolta di una buona notizia: sono stati convocati venerdì scorso, 29 marzo, gli stati generali. Formula storica oramai magari un po’ ampollosa e dai riscontri pratici non sempre scontati e certi, comunque un segno di attenzione importante dopo colpevoli silenzi e sostanziali latitanze. A più livelli.

Vediamo cosa è emerso. Tre proposte: consolidare i soci fondatori e metterne dentro dei nuovi; prevedere un contributo regionale;  consapevolezza che il Post dovrà in futuro provvedere a se stesso costituendo una cooperativa o un’impresa sociale. Tutte strade interessanti e, se prospettate, si presume percorribili. Detto questo l’azione dovrebbe essere coordinata, nel caso occorrerebbe forse capire da chi con responsabilità certe e ineludibili, e indicare i tempi previsti. Ovvio che i presenti abbiano poi unanimemente rivolto appelli al sindaco di Perugia e al presidente della Provincia. Il sindaco ha risposto ipotizzando di mettere a sistema le tante realtà della città che si occupano di scienza e di divulgazione nei locali dell’ex cittadella giudiziaria. Il presidente della Provincia, Bacchetta, ha garantito che farà il possibile per assicurare il contributo economico che ha definito “un segnale per la salvezza”.

Tra gli altri interventi che si sono succeduti, ci piace evidenziare quello che, nel nostro piccolo, avevamo auspicato da questo sito, ovvero quello dell’Università che, per voce del professore Federico Rossi, ha messo in campo l’idea che l’ateneo diventi un socio temporaneo. Infine per par condicio con il sindaco Romizi candidato del centrodestra alle prossime comunali, riportiamo la posizione del candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Giubilei, che ha proposto di prevedere un primo intervento immediato per rispondere alle emergenze che sono emerse per la sopravvivenza del Post, per poi cercare la concreta collaborazione di soggetti privati.

Su tutto resta da verificare la risposta vitale da parte del governo che deve pur sempre sbloccare i finanziamenti.

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