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Il popolo della pace in marcia per fermare la guerra: oltre 400 città, 53 scuole e 30 Rettori d’Italia

ASSISI – “Più di 400 città italiane e oltre 100 enti locali, 53 scuole in rappresentanza di quasi tutte le regioni italiane, dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori; ci sarà la Conferenza nazionale dei Rettori delle Università italiane, con la presenza di circa 30 Rettori, su invito del Magnifico Maurizio Oliviero; e poi ci saranno tanti giovani in servizio civile, i giovani delle scuole, i giovani che stanno cercando di prendere in mano la propria vita, in un tempo che sta diventando davvero molto difficile e molto incerto”: questo il quadro della situazione, all’indomani della conferenza stampa della presentazione, avvenuta a Roma, nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana a Roma – della Marcia straordinaria della Pace PerugiAssisi, per l’Ucraina.

L’Umbria ancora una volta prenderà i colori della pace, si animerà con le voci di migliaia di persone, adulti, bambini e anziani, che ripudiano la guerra. L’obiettivo – spiega ai nostri microfoni, il coordinatore della Marcia, Flavio Lotti – è dare la possibilità a tutte le donne e gli uomini che ancora credono nella pace di poter prendere la parola. Questa manifestazione è una risposta concreta all’appello che ha già lanciato Papa Francesco di gridare a gran voce, dai balconi delle abitazioni e per le strade, la pace. Ogni giorno che passa, ci sono massacri di gente, di donne, uomini e bambini, di malati e anziani, di poveri che sono rimasti sotto le bombe. Abbiamo bisogno di fermare questa tragedia”.

Sulla questione delle armi, Flavio Lotti sostiene che “purtroppo dobbiamo imparare dalla storia: portare altre armi, sempre più potenti, dentro a quel conflitto significa alimentarlo e saper prevedere che quell’incendio farà molti danni, distruggerà molte vite umane e finirà per espandersi, fino a diventare incontrollabile e così potente da travolgerci tutti”. Il coordinatore pensa che la via della pace, l’unica possibile, si possa realizzare solo su volontà della politica: “Il negoziato ci sarà, il problema è quando accadrà. Se i governi non si impegneranno per questa soluzione, ci ritroveremo a dover raggiungere un accordo sulle macerie di una guerra devastante e allora sarà troppo tardi. Quale pace potrà mai nascere da una guerra così violenta, così feroce? Abbiamo bisogno di credere che esiste un’altra via e questa via è quella della politica che è stata creata proprio per risolvere i conflitti. Domenica 24 aprile marciamo anche per costruire una politica nuova, che sappia costruire la pace del mondo e anche una pace sociale. Le conseguenze di questa guerra le stiamo già pagando oggi, tutti”.

 

 

 

L’adesione dell’FNSI

A spiegare la presenza dell’Fnsi alla Marcia PerugiAssisi è stato il presidente, Giuseppe Giulietti, aprendo la conferenza stampa: “Ci saremo – ha detto – perché siamo dalla parte di chi ogni giorno si impegna per la pace e il dialogo. Saremo alla PerugiAssisi perché in quel luogo abbiamo sempre incontrato donne e uomini che si prendono cura degli altri.
Ci saremo per reclamare la pace, per protestare contro l’invasione dell’Ucraina e contro il bavaglio alla stampa in Russia e per ricordare le croniste e i cronisti che hanno perso la vita in questo conflitto, come nelle guerre in Afghanistan, in Siria, in Yemen, e quanti sono caduti vittime del regime di Putin”.
“Condividere le iniziative per la pace – ha rilevato Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – non vuol dire essere equidistanti. In questa guerra c’è un popolo aggredito, quello ucraino, e un aggressore, la Russia, che non intende fermarsi. Crediamo, con Papa Francesco, che sia l’ora di far tacere le armi attraverso ogni sforzo diplomatico. La politica internazionale deve tornare centrale. L’auspicio è che questa marcia straordinaria possa scuotere le coscienze: non si può continuare ad assistere alle scene strazianti di padri e madri che seppelliscono i loro figli”. Lorusso ha concluso ribadendo “il proprio sostegno a tutti i giornalisti italiani in prima linea nelle zone di guerra, ai colleghi ucraini che sono stati travolti da questo conflitto e ai giornalisti indipendenti russi e bielorussi che si sforzano di dar voce al dissenso contro la politica di Putin e sui quali si sta abbattendo la censura di Stato”.

Anche l’Asu Umbria in marcia per la pace

Il presidente dell’Associazione stampa umbra, Massimiliano Cinque ha dichiarato di aver raccolto, assieme alla Fnsi, l’appello del popolo della Pace ad aderire all’evento del 24 Aprile, che si terrà alla vigilia della Festa della Liberazione, per dire: “Fermatevi! La guerra è una follia”.
“L’Assostampa Umbra – si legge in una nota – sostiene anche i giornalisti e le giornaliste che si trovano a lavorare nelle zone di guerra in condizioni spesso difficili e ringrazia gli organizzatori della Tavola della Pace, della possibilità che ci hanno dato di potere partecipare all’iniziativa”.

 

Naighi

 

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