PERUGIA – “Voglio lanciare un messaggio positivo. Se riesco a vivere e a gestire il mio quotidiano in situazioni difficili, come ad esempio negli accampamenti in mezzo al deserto, lo possono fare tutti. Non a caso lo slogan che accompagna sempre le mie avventure è ‘la volontà non ha limiti'”. Così Gianluca Tassi in occasione dell’ultima avventura che si accinge a compiere. Il pilota perugino paraplegico, presidente del Cip (Comitato Italiano Paralimpico) umbro e fondatore della onlus “Uno di noi”, si appresta a partire per prendere parte all’Africa Eco Race, il rally raid in programma in Africa dal 5 al 19 gennaio 2020. Partirà da Perugia il 2 gennaio per raggiungere Mentone in Francia dove, i due giorni successivi (il 3 ed il 4), saranno effettuate le verifiche sportive ed amministrative. La sera del 4 gennaio tutti gli equipaggi si ritroveranno a Montecarlo per uno start in notturna. Dal Principato di Monaco, infatti, i piloti si recheranno al porto di Savona dove, il 5 mattina, si imbarcheranno alla volta del Marocco per sbarcare due giorni dopo a Tangeri.
Dal 7 al 19 gennaio i concorrenti della 12esima edizione dell’Africa Eco Race – 147 team per un totale di 550 partecipanti di 34 nazionalità diverse e 258 mezzi tra camion, auto e moto – dovranno vedersela con 6.013 km totali di cui 3.918 di prove speciali, suddivisi in 12 tappe dure e spettacolari (5 in Marocco, 6 in Mauritania e 1 in Senegal), come nelle migliori tradizioni dei rally africani. Tassi, che gareggerà in questa questa corsa come primo paratleta italiano, rientrerà a Perugia il 21 gennaio.
Gianluca con il numero 274 parteciperà alla gara a bordo di una Yamaha YXZ 1000RR (un performante quad Syde by Syde 4×4 biposto, appositamente adattato alla guida con comandi manuali e completamente aperto) e sarà accompagnato in questa avventura dal navigatore Angelo Montico, dal team manager Alessandro Brufola Casotto, dal meccanico David Giovannetti e dal team Quaddy supporter di Yamaha.
“L’obiettivo – racconta Tassi – sarà quello di arrivare al termine della competizione e poter dire di aver concluso un altro mio grande traguardo: il sogno di tutti i rallisti è di arrivare al podio a Dakar, presso il lago Rosa. Poi, strada facendo, vedremo quali sono realmente le nostre possibilità ed in base a quello faremo il meglio possibile. Si tratta di una competizione molto complicata, in cui, peraltro, non sono previste categorie per disabili e gareggerò alla pari con i piloti normodotati. Le tappe del Marocco saranno insidiose a causa dei numerosi sassi. La seconda parte della corsa, invece, sarà dura a causa delle dune che incontreremo lungo il percorso. La Mauritania sarà la chiave della gara. Ci giocheremo l’esito della corsa in quei giorni: le tappe sono tutte di una difficoltà estrema. Questa è la mia analisi da atleta. Come presidente del Cip Umbria, invece, credo che iniziative come questa possano essere da stimolo a molte persone. Voglio lanciare un messaggio positivo. Se riesco a vvere e a gestire il mio quotidiano in situazioni difficili, come ad esempio negli accampamenti in mezzo al deserto, lo possono fare tutti. Non a caso lo slogan che accompagna sempre le mie avventure è ‘la volontà non ha limiti’. Come Cavaliere del Millennio, infine, intendo portare con me la bandiera della pace del Centro per la pace di Assisi, che sarà esposta in ogni tappa”.
Gianluca non è nuovo a queste esperienze. Prima del suo incidente, avvenuto nel 2003 e nel quale ha perso l’uso degli arti inferiori, aveva vinto in sella alla sua moto 16 titoli nazionali ed uno europeo. Dopo, non potendo più salire sulle due ruote, ha deciso di passare a guidare le quattro partecipando a vari rally tra cui l’edizione 2017 della Dakar, la gara off road più difficile al mondo. Gianluca vi ha preso parte in veste di primo italiano pilota disabile a compiere questa impresa e lo ha fatto non solo concludendola ma conquistando un onorevole 41esimo posto nella categoria auto (erano partiti in 79 e sono arrivati in 59) e giungendo primo della classe T2. Dopo questo risultato ha deciso di tentare una nuova avventura alzando l’asticella dei suoi obiettivi.
Il programma dell’Africa Eco Race 2020
Tappa 1: 7 gennaio – Tangeri-Tarda – Totale: 754 km, SS: 24 km
Tappa 2: 8 gennaio – Tarda-Mahmid – Totale: 333 km, SS: 330 km
Tappa 3: 9 gennaio – Mahmid-Oued Draa – Totale: 516 km, SS: 498 km
Tappa 4: 10 gennaio – Oued Draa-Smara – Totale: 404 km, SS: 385 km
Tappa 5: 11 gennaio – Smara-Dakhla – Totale: 686 km, SS: 473 km
Giorno di riposo: 12 gennaio
Tappa 6: 13 gennaio – Dakhla-Chami – Totale: 559 km, SS: 177 km
Tappa 7: 14 gennaio – Chami-Aidzidine – Totale: 478 km, SS: 478 km
Tappa 8: 15 gennaio – Aidzidine-Tidjikja – Totale: 450 km, SS: 429 km
Tappa 9: 16 gennaio – Tidjikja-Tidjikja – Totale: 469 km, SS: 415 km
Tappa 10: 17 gennaio – Tidjikja-Idini – Totale: 600 km, SS: 500 km
Tappa 11: 18 gennaio – Idni-Saint Louis – Totale: 473 km, SS: 187 km
Tappa 12: 19 gennaio – Saint Louis-Dakar – Totale: 291 km, SS: 22 km