TERNI – Il Geolab cade a pezzi. Sul lato destro della facciata si sta staccando l’intonaco. Il totem che era stato posizionato al centro dell’area antistante l’ingresso è stato divelto. Dal 2002 la ex chiesa di San Tommaso ospita per la città di Terni il primo museo delle testimonianze paleontologiche della nostra regione. Un progetto che fin dall’inizio era stato pensato per i più piccoli, anche se la curiosità vedeva anche la presenza degli adulti.
Il piccolo museo ebbe un rinnovamento e sistemazione definitiva nel 2012. La curiosità sta nel fatto che si possono osservare da vicino i fossili degli animali vissuti nel territorio ternano: le ammoniti che si trovavano nel mare che inondava l’Umbria fino alla loro scomparsa avvenuta 65 milioni di anni fa e fossili di animali che hanno popolato il Bacino Tiberino. Il fossile più importante è lo scheletro completo di un alexis nestii rinvenuto nel modo in cui è morto. Il contenitore del Geolab, come detto, è l’ex chiesa di San Tommaso importante edificio un tempo possesso del capitolo di San Giovanni in Laterano. Nel periodo comunale fu sede di riunioni del consiglio di città. La chiesa in origine era stata edificata sull’area detta dei Camporeali (importante famiglia ternana del periodo, giunta a Terni a seguito del Barbarossa) che comprendeva anche l’area dove sorge ancora oggi la chiesa di San Cristoforo. L’edificio del Geolab, XI – XII secolo, e rimaneggiato nel XVIII, presenta una facciata a capanna, portale rettangolare nel retro, sul tetto campaniletto a vela. L’ interno ancora conserva altari votivi con superstiti affreschi. Lasciare in abbandono per tanto tempo una struttura così importante per il territorio e per la conoscenza verso gli studenti più piccoli, e veramente disdicevole per la cultura e la storia della città. Il sito, in precedenza, come spiegano alcuni residenti nelle vicinanze, era frequentato da molti appassionati e il servizio era garantito giornalmente.