PANICALE – Non spazieremo questa volta con il nostro itinerario sul vasto panorama storico di questa cittadina, ci soffermeremo su un edificio particolare dove sono conservate tre opere preziosissime eseguite da grandi artisti capisaldi della pittura. Ma una traccia su alcuni monumenti bisogna pur darla. Il Palazzo del Popolo ad esempio, con architettura medievale, realizzato tutto in pietra, bifore a sesto tondo abbassato, attribuite ai Maestri Comancini.
Del periodo medievale si possono scorgere anche un torrione e le due porte di accesso al castello. Nella chiesa parrocchiale di San Michele dipinto della Nativita’ di Giovanni B. Caporali e l’Annunciazione di Masolino. Altro edificio religioso si può incontrare prima dell’accesso al paese, la chiesa della Madonna della Sbarra (così detta perché in quel luogo c’era il controllo daziario). La chiesa, di architettura particolarissima dei Santi Pietro e Paolo del 1143. Ma ora andiamo al complesso di San Sebastiano, alla fine di Borgo Regio.
La chiesa e’ inserita nel contesto dell’Istituto Opere Pie San Sebastiano. L’ originale chiesa fu edificata verso il XV secolo a spese della comunità e, vicino, fu costruito un lazzaretto/ospedale per gli appestati.
All’interno della chiesa, in fondo, tutta la parete e’ occupata dal grande affresco raffigurante il Martirio di San Sebastiano 1505. Sopra un altare tela della Madonna delle Grazie attribuita al Pomarancio. Una pala della Madonna in Gloria tra Sant’ Agostino e la Maddalena e’ stato attribuito dapprima al Perugino, poi a Giovanni Lo Spagna e infine al Raffaello. Ma andiamo alla descrizione del martirio di San Sebastiano. Dipinto da Pietro Perugino il maggiore pittore umbro 1450 – 1523. Qui il martirio del Martire tribuno delle guardie pretoriane sotto Diocleziano III sec. d.C e’ raffigurato in una ampia e scenografica piazza chiusa sul fondo da un portico dove si intravede un paesaggio.
Al centro del dipinto il Santo legato ad una colonna; a destra e sinistra 4 arcieri che scagliano le frecce, dai movimenti che sembrano danzare; in alto l’Onnipotente benedicente in una mandorla con teste cherubiche e angeli.
La firma dell’ autore e’ sul pilastro centrale, sotto i piedi del Martire. L’ altro dipinto prezioso per l’attribuzione, proviene dalla chiesa di Sant’ Agostino; era sistemato sull’altare del Soccorso di patronato di una Confraternita femminile.
Nel 1796 fu staccato dalla parete a causa dell’umidita’ e portato in questa chiesa dapprima con l’attribuzione al Perugino; poi a Giovanni di Pietro detto lo Spagna e infine, colpo di scena, nel 2005 il Professore Elvio Lunghi lo attribuisce al Raffaello. Quindi l’Umbria più bella, in questa chiesa di Panicale, con i nomi più illustri della storia dell’arte di tutti i tempi. Da vedere e ammirare.