Il grande Jazz al Festival dei Due Mondi: Lizz Wright canta al Teatro Romano

SPOLETO Lizz Wright è la prossima grande voce del jazz contemporaneo in arrivo al Festival dei Due Mondigiovedì 11 luglio alle ore 21:30 al Teatro Romano dove presenterà il suo ultimo album Shadow, in un concerto in collaborazione con Umbria Jazz, accompagnata da Kenny Banks pianoforte e organo, Ben Zwerin basso, Adam Levy chitarra e Ivan Edwards batteria. Prodotto sette anni dopo Grace,  Shadow comprende cinque brani originali e sei cover che uniscono passato e presente, e affrontano temi come la condivisione e la guarigione, l’amore e il dolore – quello provato per la scomparsa della nonna Martha è alla base di Ombra.

LIZZ WRIGHT

Figlia di un ministro di culto in Georgia, Wright si avvicina alla musica inizialmente come direttrice del coro nella sua città, e a 22 anni riesce a farsi conoscere a livello nazionale, con un memorabile concerto tributo alla cantante Billie Holiday. «Le mie influenze sono molto chiare. È sufficiente ascoltare la mia musica» racconta. «La mia era una famiglia molto spirituale e fortemente legata alla terra avendo da generazioni una tradizione contadina. Ciò che senti nella mia musica non è solo il mio retaggio afro-americano ma anche quello di una persona che vive connessa alla terra. Cerco di distaccarmi dagli stereotipi e di cantare la mia personalità di donna e di essere umano su questa Terra». A 23 anni raggiunge la vetta delle classifiche jazz di Billboard con il suo primo album Salt , a cui seguono Dreaming Wide Awake, The Orchard Fellowship, un set gospel-heavy che comprende la prestigiosa collaborazione con i Kindred Spirits, Me’Shell Ndegéocello e Angélique Kidjo. Con l’etichetta Concord pubblica Freedom & Surrender Grace, album registrato con il produttore Joe Henry e acclamato dalla critica mondiale come testimonianza del profondo legame di Wright con il Sud e la sua musica, un mix di folk contemporaneo e tradizionale, gospel, blues, jazz e soul. Nel 2022 con l’album live Holding Space lancia la sua casa discografica indipendente, la Blues & Greens Records, con l’obiettivo di creare un circuito sostenibile per gli artisti. La visione della vita della musicista statunitense è molto lontana dalla spietata realtà commerciale che sovrintende l’industria musicale e che lei stessa ha potuto toccare con mano in vent’anni di attività artistica. Tant’è che l’architrave su cui si basa la sua casa discografica sovverte ogni paradigma in atto: la missione di Blues & Greens è quella di ripristinare l’umanità di base nel mondo della musica, ponendo in primo piano il benessere e le pratiche commerciali sane e sostenibili. E a rendere pratico tale principio, è stabilito che gli artisti di Blues&Greens saranno proprietari dei loro master, delle opere creative e delle immagini.

Redazione Vivo Umbria: