Il demone dell’arte tatuato sulla schiena: dal 7 ottobre nelle sale “L’uomo che vendette la sua pelle” con Monica Bellucci

PERUGIA – Candidato Oscar 2021, Premio Orizzonti per il miglior attore a Yahya Mahayni Mostra del Cinema di Venezia 2020, Premio Edipo Re per l’Inclusione Mediapartner MYMOVIES, dal 7 ottobre nelle sale cinematografiche sarà possibile fruire del film “L’uomo che vendette la sua pelle”, con, tra gli altri, Monica Belluccci.

Il film racconta la storia di Sam Alì, un giovane siriano sensibile e impulsivo che fugge dalla guerra lasciando il suo Paese per il Libano.
Per poter arrivare in Europa e vivere con l’amore della sua vita, accetta di farsi tatuare la schiena da uno degli artisti contemporanei più intriganti e sulfurei del mondo. Trasformando il proprio corpo in una prestigiosa opera d’arte, Sam finisce per rendersi conto che la sua decisione potrebbe non significare la libertà. Tra gli interpreti Monica Bellucci nei panni di una gallerista d’arte senza troppi scrupoli.

Il mondo dell’arte è centrale nel film. Il protagonista stesso diventa un’opera d’arte vivente, facendosi tatuare sulla schiena il Trattato di Schengen da un artista pluripremiato e strapagato e diventando così un “pezzo d’arte” costoso e anelato dai collezionisti. L’universo dell’arte contemporanea viene mostrato in tutte le sue sfaccettature, e viene criticato perché spesso, tristemente, invece di adempiere alla sua alta funzione, viene invece mercificato e ridotto a mero giro di affari multimilionario. Il film dà un volto a tutti quei “borghesi” che si interessano d’arte senza comprenderne veramente l’essenza, attratti solo dall’ambiente e da chi lo frequenta.
L’assurdità della situazione descritta dalla regista Kahouter Ben Ania è agghiacciante: un artista conosciuto in tutto il mondo decide di realizzare una mostra al cui centro c’è il tema caldo dell’immigrazione e dei rifugiati politici e poi lui stesso rende uno di questi rifugiati un oggetto alla mercé dell’acquirente più avido.

Redazione Vivo Umbria: