GUBBIO – “Profondo cordoglio, personale e di tutta l’amministrazione comunale, per la recente scomparsa a Roma, all’età di 80 anni, di Cesare Nissirio”: a esprimerlo è il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati. Saggista, collaboratore di giornali come “Paese Sera”, “L’Unità”, “Il Popolo”, “Rinascita”, “Il Messaggero”, “La Repubblica”, promotore culturale, fotografo e curatore di cataloghi per mostre, era anche uomo di spettacolo e presentatore di eventi.
Molto legato alla città di Gubbio, dove negli anni ha promosso e organizzato manifestazioni di grande risonanza, Nissirio è stato anche ideatore di concerti e festival a tema per lo più di cultura francese, di cui era espertissimo. Fra i tanti riconoscimenti, nel 1987 la Francia conferì a Nissirio l’onorificenza di Chevalier des Palmes Accadémiques per l’insegnamento e la promozione della cultura francese in Italia e nel 1998 ricevette il Premio Cultura della Presidenza del Consiglio e la Médaille de Vermeil de la Ville de Paris, per benemerenze culturali. Nel 1987 Nissirio fondò a Roma l’associazione “Athena Parthenos”, nell’intento di promuovere scambi culturali internazionali fra le istituzioni italiane e straniere, il “Museo Parigino a Roma”, nonché una biblioteca antiquaria e moderna sulla cultura parigina fra l’Ottocento e il Novecento, con un fondo di circa 3.000 fotografie consacrate a diversi aspetti o artisti.
“Cesare Nissirio era una persona di rare qualità umane e professionali – sottolinea il sindaco Stirati – conosciuto quando ricoprivo ruoli istituzionali alla Provincia di Perugia e lui curava l’ufficio stampa di mostre ed esposizioni della Biennale di scultura. A Gubbio, poi, abbiamo rinsaldato i legami con tante iniziative. Ricordo il successo della mostra Jean Cocteau e la musica francese del Novecento allestita nell’estate nel 1998, la rassegna di pittura di Giovanni Truncellito nel 1999 dedicata a Maria Callas, l’esposizione nel 2000 a Palazzo Ducale su Diaghilev e i Balletti Russi legata alla Settimana Internazionale della Danza, una mostra nel 2009 a Villa Fassia in collaborazione con Elena Mancini. E poi ancora gli omaggi all’illustratore Peynet, alla scrittrice francese George Sand e a Frédéric Chopin, sempre all’insegna della originalità e dell’eclettismo. Con Cesare si poteva conversare di tutto, di danza, arte e cultura: era un personaggio d’altri tempi, col suo fare sempre elegante e distinto”.