PERUGIA – Agosto Corcianese: gioie e dolori. Per lui, per Franco Venanti. Posso dirlo a ragion veduta perché il maestro me lo ha confessato più volte e in tutte le occasioni con un misto di orgoglio e amarezza. Anche perché era una cosa alla quale aveva dato vita assieme al suo amatissimo frartello Luciano, eppure in molti se lo erano dimenticato nel corso del tempo. Il sessantesimo “compleanno” di questa prestigiosa rassegna, in effetti, poteva essere la giusta e sopratutto opporuna occasione per riparare lo “strappo”. Che invece, come leggete nella lettera aperta dei familiari, i figli Barbara e Luca, si è ancora più lacerato. C’è tempo per rimediare. Sarà pur sempre una “toppa”, vero. Però è doveroso metterla.
“Constatiamo con rammarico – scivono i figli del Maestro – che per il 60esimo anniversario del Festival di Corciano non si sia pensato di ricordare nostro padre, scomparso da un anno, quale organizzatore, insieme al fratello Luciano, all’Associazione Culturale Luigi Bonazzi, e a Gentili e Pagana, del festival stesso.
Siamo amareggiati che l’amministrazione di Corciano, solitamente molto attenta a queste questioni, abbia commesso tale dimenticanza. Siamo ancora più dispiaciuti che gli attuali organizzatori abbiano deciso di escludere la memoria di nostro padre da questo evento, significativo non solo per il comune di Corciano, ma anche per la regione intera. Alleghiamo alla presente vari articoli pubblicati nel 1965, che dimostrano – conclude la lettera aperte dei figli di Venanti – quanto da noi affermato.
Profondamente rincresciuti per quanto accaduto, auspichiamo che il Comune e gli organizzatori possano in qualche modo sopperire a questa grave mancanza”.