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Il concerto di quattro cori scolastici ha accompagnato la sessantesima edizione del Premio della Bontà a Foligno

FOLIGNO – A chiusura dei festeggiamenti per il patrono, la maestosa Cattedrale di San Feliciano si è riempita di gioia per la sessantesima edizione del Premio della Bontà. Questo prestigioso riconoscimento, istituito dalla Diocesi di Foligno e dalla Gazzetta di Foligno, e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, con lo scopo di onorare e celebrare coloro che si distinguono per atti di bontà e altruismo, ha visto, anche quest’anno, la partecipazione di un numerosissimo pubblico.

 

 

La cerimonia, svoltasi domenica 26 gennaio nell’atmosfera di solenne bellezza della cattedrale appena restaurata, è stata accompagnata dal concerto di quattro cori scolastici del territorio: Coro di voci Bianche e Coro Teen della Scuola di musica A. Biagini di Foligno, diretti da Antonella Masciotti, il Coro Francesco Cicognola dell’Istituto Omnicomprensivo Nocera Umbra – Valtopina, diretto da Roberta Rossi, il Coro della Scuola primaria paritaria San Giuseppe, diretto da Angelo Bornaghi e il Cor Gentile dell’I.C. Foligno 4, diretti da Stefania Cruciani. I giovani cantori hanno interpretato brani di diverso genere, dalla musica antica alla canzone d’autore, tutti accomunati dai valori di rispetto della diversità, libertà di espressione e sentimenti di gioia e amore verso gli altri. Le voci dei piccoli cantori hanno risuonato con entusiasmo nel duomo, creando un’atmosfera carica di emozione e coinvolgimento.

 

 

Le famiglie premiate sono state segnalate dalle parrocchie della diocesi di Foligno per la dedizione e l’amore nel prendersi cura delle persone disabili. I coniugi Eduardo e Annalisa Capasso, la famiglia Bellucci e la giovane Luisa Felicioni, oltre a vivere quotidianamente l’esperienza dell’accudimento dei propri cari in situazione di fragilità, volontariamente e con instancabile impegno offrono aiuto e supporto costanti alla comunità. Queste persone incarnano i valori del Premio della Bontà, mostrando che la vera grandezza risiede nell’aiutare gli altri con generosità e compassione. Le loro storie di sofferenza, ma anche di aiuto a chi affronta difficili condizioni di malattia, hanno commosso profondamente il pubblico, che ha tributato loro un lungo e caloroso applauso.

La sessantesima edizione del Premio della Bontà ha rappresentato un momento di riflessione e celebrazione della sensibilità e della cura dell’altro. In un mondo spesso segnato da divisioni e conflitti, eventi come questo ricordano l’importanza di coltivare e riconoscere i valori della gentilezza e dell’empatia, ispirando un impegno collettivo a fare del bene, ogni giorno, in ogni piccolo gesto.

Alma Gatteschi

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